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22/01/09

PAMPHLET


Canto notturno di un turista errante dell’Asia!

Good morning! My name is TURISTAKA’ UNSISTA’ AKASA!
Un dì, decisi di penetrare nell’entroterra siciliano per conoscere meglio la lunga e ricca storia di questa terra. Mi fermai in un paesino protetto da un’efflorescenza mineralogica, che gli abitanti del luogo chiamano Rocca. Ivi,venni a conoscenza che nel vecchio castello vi era stato ricavato un grazioso museo il quale raccoglieva cimeli e manufatti delle passate civiltà, le quali popolavano in tempi assai remoti queste terre, ultimi strali delle loro vestige. Entrando gratuitamente (oh! quale goduria!) nel museo, volli raccogliere informazioni per accrescere la mia saggezza, spugna insaziabile del succo del sapere. Quindi, alla piccola squadra di uomini, la quale si accingeva a svolgere un complicatissimo gioco che consisteva nel girare i pollici delle mani in maniera frenetica, senza mai farli sbattere, chiesi spiegazioni su vita morte e miracoli di ciò che ammiravo. Ahi! Pretesa vane! Nessuna risposta mi pervenne! E non per colpa di quei pover uomini, che dovevan solo custodire quel luogo, ma perché la sovraintendenza non ebbe mai cura di metter lì una bella guida museale, che solitamente tutti i musei hanno. Quindi, con questa lettera vorrei sollecitare l’Assessore alla Cultura a prendere tempestivi provvedimenti.
Da turista nipponico, mi chiedo come si può pretendere di avviare il turismo in questo paese se l’unica struttura degna dell’apposizione “turistica” non abbia nemmeno una semplice guida?
Chi ha orecchie da sovraintendere, sovraintenda!

5 commenti:

  1. La mia opinione sull'intera faccenda ha a che fare con la convinzione che alla Montagnola una volta c'era uno stazzone per fabbricare canali, pignati e bummari, lo stazzonaro ammuccio' i soldi ricavati dalle vendite che durante lo sfranamento del territorio si dispersero. Se il risultato di tutto questo da' lavoro e prestigio al paese mi fa piacere. Ma quanti turisti si presentano al castello?

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  2. mi sono sempre chiesto se, per cultura propria, i "lavoratori" del castello conoscono le origini e la storia di tutto il materiale che si trovano a custodire. non è un obbligo, ma un ampliare le conoscenze personali...certo, essere in tantissimi a dovere guardare tanti pezzi di ceramica, e pure rotti, non è che sia il massimo, ma l'importante è, sempre, avere un lavoro fisso con relativo stipendio, tutto il resto...è noia!

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  3. Effettivamente questo è un grosso problema per il nostro comune. Quasi nessuno ha l'opportunità di ospitare un museo, in un luogo così spettacolare e pieno di fascino, ma allo stesso tempo nessuno ha tutti questi dipendenti, che guardacaso non conoscono ne la storia ne tantomeno una lingua straniera. Con ciò non voglio assolutamente accusare gli impiegati che vi lavorano, ma vorrei poter fare un appello alla sovrintendenza(come hanno già fatto i ragazzi)affinchè vengano a più presto presi provvedimenti. Il museo per Marineo potrebbe essere un'attrazione turistica da non sottovalutare, spero anch'io che il nostro ass. alla cultura si dia da farà affinchè ciò venga risolto.

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  4. ovviamente-e mi riferisco a tutti colori in grado di risolvee il problema-dire che non ci sono i soldi per pagare, istruire, inserire una guida, non è una scusa plausibile.

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  5. Ipotetica soluzione:

    Lasciare 1 solo custode o al più 2 (con turni diversi), mandare gli altri ad adempiere a ben più utili mansioni(solo se produttive), e:

    o assumere un neolaureto in materie connesse,

    o costringere uno dei custodi ad accogliere e dare un minimo di spiegazioni(previo corso di storia marinese da autodidatta)...UTOPIA

    o per le prossime nomine a tali posizioni richiedere come condizione necessaria all'assunzione almeno la laurea triennale in materie storiche archeologiche

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