CONCORSO ENOLOGICO INTERNAZIONALE “VINITALY 2009”:
è IL VENETO LA REGIONE A CONQUISTARE PIù MEDAGLIE (24).
EMILIA ROMAGNA (12) E SICILIA (10) COMPLETANO il PODIO di questa sorta di medagliere “OLIMPIONICO” DELL’ECCELLENZA ENOLOGICA DEL BEL PAESE
è IL VENETO LA REGIONE A CONQUISTARE PIù MEDAGLIE (24).
EMILIA ROMAGNA (12) E SICILIA (10) COMPLETANO il PODIO di questa sorta di medagliere “OLIMPIONICO” DELL’ECCELLENZA ENOLOGICA DEL BEL PAESE
In occasione del 43° Vinitaly, in programma a Verona, dal 2 al 6 aprile si è classificata al terzo posto la Sicilia, con un totale di 10 medaglie, dove spiccano due gran medaglie d’oro e ben 5 medaglie d’oro, che sono arrivate soprattutto per merito dei vini dolci, dei vini liquorosi e una buona prova dei rossi. A completare un quadro assolutamente positivo anche 2 medaglie d’argento e una di bronzo.
Ha ricevuto la gran menzione d'onore con il "Don Carmè" 2006 il nostro compaesano Franco Calderone per l'azienda Buceci Vini.
Fonte Vinitaly.com
"...a questo punto non posso fare altro che invitarvi a berlo in cantina, così, quando scrivete con sferzante ironia sulle cose del nostro "popolo" potete sempre dire..eravamo sotto l'effetto del vino buceci".
Franco Calderone
Franco, ti facciamo i nostri più sinceri complimenti per questo ennesimo premio.
In bocca al lupo... e speriamo che sia ubriaco!
ma ha vinto il don carmè bianco o il rosso ?
RispondiEliminaComplimenti, ma continua a lavorare sul pinot nero in purezza...è un prodotto particolare,ma che può dare soddisfazioni...soprattutto se si riesce a diminuire la residenza caratteristica di un vino così tanninico!
Inoltre vorrei congratularmi con le nostre isolette che con il passito e con la malvasia riescono sempre a darci delle gioie, prima gustative e poi come piccole soddisfazioni in questa nostra regione .
grazie ai provocopuscolini per l'articolo, e grazie per i complimenti all'anonimo di cui sopra...vorrei puntualizzare due cose:
RispondiElimina- ha vinto il "doncarmè" rosso;
- per quanto riguarda qualche residuo, è normalissimo nei vini barricati in rovere allier per due anni; infatti, nelle nuove etichette lo scriviamo...il residuo deriva dalla bassa filtrazione, è lavorato così a ragione, per lasciargli la grande struttura che ha. Inoltre, essendo vini importanti, sarebbe opportuno scaraffarli almeno un'ora prima del consumo, in decanter a bocca larga..sarò "camurriuso", ma si fa in questo modo, tralasciando naturalmente il fatto che bisogna utilizzare bicchieri a calice.
- il pinot nero che abbiamo iniziato a commercializzare in questi giorni, che si chiama "millemetri"
è um vino elegantissimo, poichè le uve sono prodotte a 1.000 mt. di altitudine; vorrei però puntualizzare che è poco tannico, tanto che si può anche mettere sul pesce.
grazie ancora a tutti e...ad maiora
franco calderone
Anche se non degustato posso crederci che sara' un'ottimo vino conoscendo il produttore e la qualita' dell'uva!
RispondiEliminaComplimenti Franco ... un Tuo caro amico e sostenitore del buon gusto e del buon sapore!
salve scusate ma perchè sull'articolo di ieri del giornale di sicilia non era citato come premiato???
RispondiEliminacomplimenti al nostro caro franco
RispondiEliminaconosco qualcuno che per ora "si sta' facennu i vudezza fradici
pesce d'aprile.......
RispondiEliminamenzionato non premiato
eccolo il disfattista di turno..arrabbiato con tutti...perchè, una gran menzione è un premio o la bocciatura di un prodotto?
RispondiEliminasolitamente viene data ai vini che ottengono un punteggio oltre gli 85/100 di punto...tra l'altro, mi sembra di ricordare che questo stesso vino ha già "vinto" una medaglia d'oro, ed una d'argento, oltre ad altre gran menzioni. e comunque è veramente ottimo!
però è bello sottolineare come l'azienda di franco calderone porti in giro per il mondo il nome del territorio di appartenenza...se ci si costruisse sopra un bel pò di marketing..non sarebbe male..che ne dite?
La microfiltrazione rovinerebbe il Pinot ?...ho assaporato questo vino, è così buono che meriterebbe di essere bevuto fino all'ultima goccia!...se poi devo aspettare pure il tempo di decantazione...
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'accostamento sul pesce, io continuerei ad evitare il vino rosso di qualsiasi tipo, tranne per pesci particolarmente consistenti (tonno) oppure crostacei...ma sinceremante eviterei anche in questo caso.
Comunque continua a puntare sulla qualità, i Doncarmè sono ottimi.
I vini premiati sono circa un migliaio. Per chi volesse consulti la pagina:
RispondiEliminahttp://www.vinitaly.com/concorsoenologico/home.asp
Ciò non toglie che il Don Carme' sia un buon vino e che Franco nel suo lavoro ci mette l'anima.
Che il vino sia di ottima qualita puo' essere, paragonabile a tanti altri premiati. Ma il nome Don Carme pare sia frutto di una fantasia con limiti domestici. A quando il vino Don Bastiano?
RispondiEliminaSe io riuscissi a produrre dei vini come quelli di Calderone, nn mi spiacerebbe dargli il nome di Don Totò... evviva i papà, i vini e le passioni... e Calderone
RispondiEliminasono appena rientrato da verona dove ho ritirato la gran menzione; desideravo cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che, in un modo o nell'altro, mi hanno dimostrato affetto o simpatia, ma anche coloro che postano nel blog usando apparente sufficienza. desidero puntualizzare che questo vino, "paragonabile" a tanti altri vini premiati, in realtà ha già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali, quali la medaglia d'argento al concorso "selezione del sindaco", il più grande concorso enologico internazionale non abbinato ad una fiera, e la medaglia d'oro al concorso "emozioni dal mondo", primo vino siciliano, assieme al "burdese" di planeta, non volendo citare una lunga serie di gran menzioni.
RispondiEliminainvece, riguardo "alla fantasia con limiti domestici" pregherei l'anonimo di darmi qualche idea, che accetterò volentieri, per potere propore qualcuno dei nuovi vini che ho in cantiere. lo inviterei però a guardare il panorama mondiale delle produzioni, così come ho avuto modo di fare io, nei miei frequenti viaggi in giro per il mondo; mi sembra che, dovunque, si tenda a dare al vino una territorialità, vuoi che sia prodotto in australia come in cile o california, fino ad arrivare alle aziende francesi o italiane passando alle produzioni regionali, piemonte e veneto in testa, e giù giù fino in sicilia. perciò prendo il commento come un complimento, anche se non era questa l'intenzione, proprio per essere riuscito ad interpretare questa tendenza mondiale...ecco il terroir..il legame con il territorio e la creazione di qualcosa che è sintesi della conoscenza, della cultura, della memoria storica, nonchè delle emozioni; ecco, il vino, le bottiglie,il packaging, sono frutto di emozioni, ed è questo che vogliono trasmettere agli altri, in modo positivo, sempre che l'utente..recepisca. pertanto, io ho proposto ciò che ho nell'animo, e sono orgoglioso del risultato raggiunto, proprio perchè quella bottiglia, sintesi di emozioni personali, ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
grazie a tutti
franco calderone