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03/05/10

COMITATI SPONTANEI PER L’AGRICOLTURA



La Regione Siciliana ha approvato la legge finanziaria, e tra le norme divenute Legge, ci sono diversi provvedimenti che riguardano l’agricoltura. Come Comitati Spontanei, siamo stati invitati a proporre norme realmente utili all’agricoltura, ed a partecipare alla stesura delle stesse assieme ai massimi vertici regionali, quali i direttori dell’Assessorato Agricoltura, e lo stesso Assessore, Titti Bufardeci. Assenti tutti i sindacati. Le norme che riteniamo più importanti, sono quelle che riguardano:

1) la sicurezza alimentare;

2) l’abbattimento del prezzo del gasolio;

3) l’accesso al credito;

4) il ripianamento delle passività attraverso i consorzi CONFIDI;

5) la possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti, con la presentazione di una d.i.a.

6) la quota di € 380.00/ha circa, dal 2011, per i vigneti, aumentabile dal 2012 a € 900.00/ha;


Riguardo la sicurezza alimentare, le S.O.A.T. presenti sul territorio, hanno da oggi l’obbligo di controllare la salubrità degli alimenti, soprattutto quelli provenienti dall’estero, che molto spesso contengono residui di pesticidi superiori a quelli tollerabili dal corpo umano. Si è inoltre richiesto un controllo sui grani che arrivano dai paesi dell’ Est, soprattutto Ucraina, in quanto i terreni che sono stati interessati dalla nube tossica sprigionatasi dalla centrale nucleare di Chernobyl, non hanno mai smesso di produrre grani, radioattivi, che da qualche tempo stanno entrando anche da noi, in Sicilia; da qui l’ aumento del 300% dei casi di tumore all’apparato digerente.

Il prezzo del gasolio agricolo, in virtù di un contributo che rientra nel “de minimis”, viene abbattuto all’incirca al 50% del prezzo attualmente in vigore;

l’accesso al credito viene riconosciuto per legge, con il concorso dei consorzi CONFIDI, per cui ogni azienda attualmente in difficoltà, può ottenere un finanziamento per la conduzione, restituibile in 5 anni, a tasso agevolato;

il ripianamento delle passività può avvenire tramite finanziamenti, restituibili in 5 anni, a tasso agevolato, con il concorso dei consorzi CONFIDI;

la possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti delle serre, ma la norma sarà estesa a tutte le attività agricole, con la semplice comunicazione della d.i.a. al comune dove ricadono le strutture. Questo provvedimento è stato inquadrato come una integrazione al reddito agricolo, e sono prioritari i progetti presentati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli a titolo principale.

Queste norme riguardano tutti i cittadini, poiché ognuno di noi è consumatore, e quindi soggetto da tutelare, soprattutto nella salute, impedendo che prodotti alimentari di nessun valore commerciale, ancorchè pericolosissimi per la salute di ognuno di noi, possano continuare ad avere accesso alle tavole di ogni famiglia.

Il nostro è stato un lavoro lungo ed estenuante, costoso in termini economici e di tempo, ma il risultato immediato è quello dell’entrata in vigore di leggi che tutelano la proprietà agricola, con conseguente rivalutazione del suo valore nel tempo, e la salute di tutti noi cittadini siciliani.

Chiunque lo voglia può ricevere ulteriori informazioni, per attivare le su elencate misure, telefonando al 337 961 557.



FRANCESCO CALDERONE

3 commenti:

  1. Franco,
    intervengo solo per l'argomento FOTOVOLTAICO, seguendolo da tempo per lavoro e cultura personale, nella norma autorizzativa e nella burocrazia di realizzazione, sia in Sicilia che nel resto d'Italia.

    A proposito degli impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica dalla fonte solare,
    i media online riportano la notizia che gli impianti fotovoltaici piccoli, con la nuova finanziaria regionale appena approvata, saranno tassati - da ora - con 1.000 euro per ricevere l'autorizzazione e 500 euro ogni anno.
    Un doppio gioco sul fotovoltaico siciliano, da una parte agiscono per integrare il reddito agricolo, (prioritari i progetti presentati da coltivatori diretti o imprenditori agricoli) e dall'altra kaffuddano il pizzo fotovoltaico annuale.

    Naturalmente non vedo l'ora di leggere l'articolo sulla Finanziaria regionale recentemente approvata, per smentire eventuali disinformazioni giornalistiche. Cioè spero si tratti di una notizia male interpretata dai media, perché se realmente sarà così, i politici che ci governano (quei 90) o la maggior parte di quei 90 hanno decretato la morte della microgenerazione di energia distribuita in Sicilia.

    Famiglie o piccole e medie imprese (come te) che vogliono installare impianti fotovoltaici sul tetto della propria casa o azienda, devono quindi ora pagare il "pizzo fotovoltaico" alla Regione!!!
    Spero si tratti dell'ignoranza in materia di chi scrive nei giornali online. Lo spero proprio, perché diversamente il Commissario dello Stato o l'Autorità dell'Energia e del Gas potrebbero facilmente impugnare la finanziaria siciliana per questa tassa sugli impianti fotovoltaici piccoli.
    Anziché scoraggiare la realizzazione di grandi impianti fotovoltaici, quelli che partono da un comune e finiscono all'altro confinante (devastando il territorio e sviando dalla principale vocazione del territorio), e quindi evitare l'ennesima colonizzazione di imprese straniere, vanno a colpire i piccoli numerosi autoproduttori, cioè quella fetta di società che Jeremy Rifkin (Guru mondiale delle energie rinnovabili nonché testimonial della presentazione del Piano energetico siciliano) reputa i più autorevoli produttori di energia dalle fonti rinnovabili, nella società contemporanea.
    Se realmente ci sarà il pizzo fotovoltaico siciliano, e Rifkin ne venisse a conoscenza, ritornerebbe in Sicilia, ma questa volta non per elogiare il Piano energetico regionale siciliano che nei suoi contenuti privilegia la micro-generazione distribuita, ma per sputare in faccia a qualcuno, per essere stato preso solennemente in giro !!!
    Nessuno si sarebbe sognato di prendere in giro Rifkin nel pianeta Terra, i politici governanti siciliani forse ci sono riusciti.

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  2. Ciao Ciro,

    desideravo fare qui alcune puntualizzazioni circa il fotovoltaico, quindi la produzione di energia da fonte rinnovabile, da parte delle aziende agricole.

    Nel mio post precedente non potevo dilungarmi troppo, ma qui una visione maggiore su quello che abbiamo ottenuto, posso darla.

    Intanto, nel provvedimento emanato dall'assessorato agricoltura, si parla soltanto di aziende agricole, condotte da coltivatori diretti o imprenditori agricoli a titolo principale, le quali hanno la priorità su altre figure singole o associate, vedi società di capitali, o altre forme giuridiche;

    poi, parliamo di impianti che possono produrre fino a 200 kw, ma che non vengono equiparati ad impianti industriali,cosa per cui dovrebbero pagare tasse elevatissime.

    Questo passaggio è importantissimo per potere cogliere la valenza del provvedimento, poichè, dalle proiezioni che abbiamo, un impianto del genere, in Sicilia, lascia un reddito netto annuo, pagando le rate del mutuo, di circa € 60.000. Comprendi bene che, se si dovessero pagare le tasse normali su tale reddito, l'investimento non converrebbe a nessuno!

    Inoltre, è inclusa la produzione di energia mista, da altre fonti, ma sempre agricole, quali le biomasse; nello specifico, si parla di scarti di potatura, di paglia o sorgo, o brassica carenata, di biogas, di sacchetti di plastica derivanti da mais....e diverse altre tipologie di materia.
    la produzione massima di energia resta sempre quella dei 200 kw.

    Dove sorge in effetti il problema? Sorge nella parte che riguarda la richiesta di allaccio al gestore, in questo caso l'Enel, perchè le linee elettriche ed i trasformatori di media tensione attualmente in uso,in molti casi non riescono a fare lo scambio sul posto, per cui l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili non può essere immessa nella rete.

    Evidentemente è un problema enorme, perchè, senza la disponibilità del gestore a ricevere l'energia prodotta, abbiamo fatto solo discorsi teorici!

    E infatti, proprio ieri sono stato all'assessorato agricoltura, dove ho presentato una relazione inerente l'argomento, per potere porre rimedio alla problematica su evidenziata.

    C'è inoltre un altro importante argomento da affrontare, che riguarda la modalità di finanziamento dell'impianto fotovoltaico; come sai, un impianto da 200 kw ha un costo di circa € 1.000.000, che attualmente le banche finanziano all' 80%. Troppo poco per le casse degli agricoltori! stiamo perciò promuovendo una serie di incontri con le banche ed i consorzi Confidi, per fare finanziare gli impianti di energia alternativa al 100% dell?importo.

    Mi sono dilungato un pò, per potere essere quanto più possibile esauriente, senza diventare prolisso, ma l'argomento è molto complesso, perciò, tornando al discorso che facevi tu sulla tassazione dei 1000 euro iniziali, più 500 euro annuali da corrispondere alla Regione, ti dico che per me non sarebbe affatto uno scandalo, dato che in effetti il reddito netto di 60.000 euro annuali, consente di pagare questo piccolo onere.

    Ad ogni modo, per ogni ulteriore delucidazione chiunque può contattarmi, anche per venire a conoscenza degli altri provvedimenti che riguardano l'agricoltura, e per potere proporre modifiche all'attuale PAC, che è in scadenza nel 2013. Sarà questo lo strumento che governerà l'agricoltura e l'ambiente per i prossimi anni, per cui, ogni considerazione è gradita.

    franco calderone

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  3. fortunatamente sono venuto a conoscenza che le tasse siciliane (volute dalla legge finanziaria 2010) sono da applicare a impianti dal megawatt in su.
    La stampa come al solito, per fare scoop scrive minkiate a tempesta. Ma questa volta sono felice che hanno scritto minkiate, perchè era improponibile tassare i piccoli impianti, cioè gli impianti delle famiglie montati sul tetto di casa o gli impianti delle micro e piccole imprese.
    Quindi ho tirato un sospiro di sollievo quando un amico ingegnere che lavora all'enea mi ha inviato l'estratto dell'articolo della finanziaria.

    Ti ricordo solo un particolare per gli impianti oltre 20 Kw, debbono pagare annualmente gli oneri di officina elettrica, 6-7-8 mila euro anno. Che se rapportati agli introiti derivanti da impianti di 200 Kw, non sono nulla, ma se rapportati a impianti da 20 - 40 kw di potenza, bisogna tenerne conto adeguatamente nei calcoli del ritorno economico dell'investimento, ma non che non convenga per carità, ma è giusto sapere cosa si pagherà fino all'ultimo euro per non sentirsi presi in giro da nessuno.

    Grazie della tua info Fra'

    ciao ciro

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