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19/06/10

CONTRO TUTTE LE MAFIE... di Francesco Virga




Cari redattori,

vi ringrazio per il contributo che avete dato al successo dell’

iniziativa “CONTRO TUTTE LE MAFIE” svoltasi mercoledì scorso.

Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta Don Leoluca Pasqua

di avere accettato l’invito a dare il suo contributo al dibattito sulla vessata

questione dei rapporti tra mafia e chiesa. Personalmente ho condiviso gran

parte del suo intervento che, richiamandosi all’evangelico “Discorso della

montagna” – giustamente considerato il più rivoluzionario del Vangelo – e a

due importanti, ma poco noti, documenti ecclesiali “Educare alla legalità”

(1991) ed “Evangelizzazione del sociale”(1992), ha sostenuto la radicale

incompatibilità tra Cristianesimo e Mafia.

Non mi ha convinto invece il suo tentativo di riabilitare l’opera del

Cardinale Ruffini. Devo aggiungere, comunque, che non ho condiviso, su questo

punto, la replica di Umberto Santino, soprattutto per i toni polemici e gli

argomenti usati, del tutto fuori luogo nel contesto in cui ci si trovava.

Per riprendere il punto controverso ed invitare tutti ad un

confronto pacato e civile, può essere utile partire, come ha fatto peraltro lo

stesso Don Leo, dalla famosa lettera pastorale intitolata “II vero volto

della Sicilia”, che il Cardinale Ernesto Ruffini la domenica delle Palme del

1964 fece circolare in tutte le chiese siciliane. Il testo oggi è facilmente

reperibile grazie ad internet, tutti possono leggerlo e farsene un’idea

personale.


 
Il documento io l’ho letto più volte e, pur riconoscendo, che

qualsiasi testo è polisemico e può essere interpretato in modi diversi,

considerato anche che la valutazione complessiva dell’opera di qualsiasi uomo

non può limitarsi all’analisi di ciò che egli ha scritto e che, nel caso

specifico, Ruffini, oltre ad essere stato uno dei più importanti uomini della

Chiesa Cattolica preconciliare, è stato uno dei maggiori protagonisti della

politica siciliana per un ventennio (1946- 1967) - al punto tale che un grande

scrittore come Leonardo Sciascia ne ha fatto un ritratto, certamente di parte,

ma comprensivo della molteplicità di interessi dell’uomo - di seguito provo

ed esporre nel modo più sintetico possibile il mio punto di vista .



“ In questi ultimi tempi (…) è stata organizzata una grave congiura per

disonorare la Sicilia; e tre sono i fattori che maggiormente vi hanno

contribuito: la mafia, il Gattopardo, Danilo Dolci.”

E’ questo l’ inizio del documento.

Per comprenderne bene il significato e valutarne tutta la

portata ed il valore bisogna collocarla nel tempo in cui è stata concepita e

diffusa.


Francesco Michele Stabile, fra tutti gli storici, mi sembra

quello che con maggiore obbiettività ha saputo farlo grazie anche alla

possibilità che ha avuto di consultare direttamente fonti di prima mano,

compresi alcuni manoscritti inediti, conservati nell’Archivio dell’Arcidiocesi

di Palermo.


Si tratta, secondo lo stesso Stabile, di un “documento del

clerico-sicilianismo” ( I Consoli di Dio, Sciascia editore, 1999, pag. 476)

che, spostando l’attenzione sull’onore della Sicilia, considera più pericolosi

dei mafiosi tutti coloro che, in un modo o in un altro, mettono a nudo le

piaghe dell’isola. Tra questi ultimi, in quegli anni, si erano particolarmente

distinti Danilo Dolci con le sue clamorose iniziative e il principe Tomasi di

Lampedusa col suo romanzo postumo “Il Gattopardo” diventato un film di

successo
nel 1963.


E’ vero comunque che siamo davanti al primo documento ufficiale

della Chiesa Cattolica in cui si parla di mafia anche se, in sintonia con le

idee dominanti del tempo, l’immagine che se ne dà è molto generica e riduttiva.

Al Ruffini sfugge del tutto il fatto che la mafia siciliana è stata sempre

espressione diretta delle classi dirigenti e, per questo, organicamente

inserita nel sistema di potere con connivenze a vari livelli. ( Stabile, op.

cit., pag. 479).


Alla vecchia ideologia sicilianista, utilizzata nel secolo

precedente dal “Comitato Pro-Sicilia” per difendere l’On. Palazzolo dall’

accusa di essere il mandante dell’omicidio Notarbartolo, il Cardinale Ruffini

aggiungeva il suo preconciliare integralismo cattolico che gli impediva di

capire e valorizzare lo spirito critico e creativo presente nel mondo laico.



 

Marineo 18 giugno 2010

FRANCESCO VIRGA

5 commenti:

  1. Ho assistito all'iniziativa e sinceramente devo dire che stavo per andarmene!, mi sono seduto nuovamente quando Umberto Santino ha ripreso a parlare per replicare alle cose dette dal Parroco, condividendole.
    E' innegabile il fatto che la Chiesa sia stata e continui ad essere un centro di potere. San Francesco e Madre Teresa di Calcutta sono granelli di sabbia come i sacerdoti che operano - nelle catacombe - per portare avanti la cosidetta Teologia della Liberazione. Tutti i sacerdoti citati come esempio non hanno un grande seguito, anzi qualcuno è stato pure messo di lato.
    Non conosco i documenti, ma a parer mio il card. Ruffini come anche tutti i cardinali di oggi - era troppo impegnato a combattere il comunismo per prendersi pena del problema del fenomeno mafioso. I mafiosisi premurano sempre di riconoscere l'autorità e il potere della Chiesa, ed è quello che conta: in tutti i covi dei latitanti sono stati trovati armi e vangeli; il rispetto per i sacerdoti, salvo pochi casi, è sempre assicurato.
    Nello scontro tra Chiesa e Comunismo la mafia (che è una organizzazione parassitaria) ha così trovato e continuerà a trovare humus per vivere.
    In sostanza penso che Umberto Santino abbia detto la verità, che abbia dato un contributo non indifferente alla crescita culturale di noi presenti alla manifestazione, ma ha dato anche la possibilità agli assenti ingiustificati di poter tirare per la manica Don Leo e dire: "Visto, i soliti comunisti contro la Chiesa!".
    La mafia potra essere sconfitta, ma non dagli anticlericali o dagli atei che in italia sono una sparura minoranza, mentre la chiesa va rinnovata dall'interno dai cattolici stessi.

    Harakiri

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  2. Ho assistito al dibattito e alla fine della discussione, sembrava quasi che l’esistenza stessa della mafia fosse da attribuire alla Chiesa Cattolica.
    Vorrei porre un interrogativo: << Se Padre Pino Puglisi non fosse stato ucciso, oggi lo definirebbe “prete antimafia”? >>.
    Credo proprio di no, probabilmente sarebbe stato uno dei tanti parroci incluso nella generalizzazione della “chiesa che non fa antimafia”, pur impegnandosi nel proprio lavoro in silenzio e senza tanti clamori.
    In questo periodo storico la Chiesa Cattolica è diventata il bersaglio preferito dei cecchini di turno, considerata una banda di pedofili, dimenticando che nella storia si è distinta per la strenua difesa dei bambini fin dal concepimento, ha lottato contro l'infanticidio, ha fatto costruire scuole, orfanotrofi e ospedali. Dimenticando che il cristianesimo ha cambiato la condizione della donna e dei bambini, ha portato il concetto di libertà, ha sostituito i sacrifici umani, presenti in tutte le religioni del mondo, con il divino sacrificio della Messa, ha contribuito alla nascita delle università e del pensiero scientifico, ha generato la gran parte dell'arte di cui la nostra Italia è scrigno privilegiato.
    Alla Chiesa di oggi mancano certamente i santi, gli uomini innamorati di Cristo che hanno fatto la storia della nostra civiltà, benché sui libri di storia compaiano di rado. Il cristianesimo di oggi è poco spirituale, molto orizzontale, umano, terribilmente condizionato dalle ideologie utopiche degli ultimi secoli. E' un cristianesimo che non appassiona perché manca spesso di slancio, di generosità, di affidamento nella Grazia nella grandezza di Dio.
    A noi battezzati, spetta il compito di risvegliarla, ma soprattutto di difenderla con la testimonianza.

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  3. Ho partecipato con attenzione e passione al dibattito dell’altra sera. Da un
    punto di vista strettamente storiografico ho molto apprezzato la sintesi di
    Santino, sempre ricca di riferimenti circostanziati e precisi. In questi
    giorni, tra l’altro, ho anche incominciato a sfogliare il suo libro che ritengo
    meritevole di attenzione per esaustività. Come non apprezzare, parimenti, la
    grande disponibilità a mettersi in gioco di Padre Leo, consapevole di
    affrontare un argomento spinoso e, apparentemente, lontano dal suo ruolo di
    pastore di anime. Non ho per niente gradito la replica di Santino che ha tirato
    in ballo il solito repertorio di pregiudizi contro la Chiesa che continuano a
    dimostrare quanto il muro divisorio, fisicamente caduto ormai da più venti
    anni, sia ancora ben saldo nella coscienza di chi milita da questa o dall’altra
    parte, privando la comunità umana di due forze che, se operanti in simbiosi,
    avrebbero i requisiti e i contenuti per potere determinare una vera inversione
    di rotta nella decadenza valoriale, ambientale ed economica dell’occidente.
    Su questi presupposti ho cercato, con il mio intervento, di delineare come il
    preconcetto reciproco tra mondo cattolico e sinistra politica, stia di fatto
    facendo il gioco di chi ha interesse che questi due mondi rimangano agli
    opposti estremi di qualunque tentativo di sintesi e progettualità politica. In
    questo processo ravviso responsabilità eque sui due fronti anche se,
    obbiettivamente, è molto più ciò che unisce questi due mondi di quanto li
    divide (come peraltro ha fatto anche saggiamente notare Franco Virga).
    Valori progettuali quali la solidarietà, la lotta contro la povertà del sud
    del mondo, una più equa distribuzione delle risorse, il rispetto per l’
    ambiente, la difesa della pace e la condanna di qualunque violenza e della
    guerra, l’accoglienza per i migranti, la salvaguardia dei più deboli, la difesa
    del lavoro e delle famiglie, sono presenti nell’agenda di lavoro sia della
    Chiesa che dei partiti della sinistra europea. L’unico terreno di acceso
    confronto rimane la morale sessuale, l’aborto e le questioni di bioetica.
    Intanto questa risicata percentuale di divergenze determina un dialogo
    difficile, insanabile, che lascia spazio a schiere di atei-devoti che pur
    rappresentando con la loro vita ed il loro esempio, la negazione stessa dei
    valori cristiani, si arrogano il diritto di essere rappresentanti politici
    delle istanze della Chiesa. Ciò avviene per il tramite di elargizioni e
    prebende (dal finanziamento alla scuola privata all’8 per mille) che mettono a
    tacere le gerarchie ecclesiastiche sovente inclini ad intervenire velatamente e
    dare suggerimenti elettorali.

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  4. Nino Di Sclafani - parte219 giugno 2010 alle ore 16:49

    Dall’altro versante, quello dei partiti di sinistra, il reiterare modelli
    oramai logori che inneggiano al socialismo reale noncuranti dei suoi fallimenti
    o la mancanza di coraggio nel determinare un reale cambiamento quando la
    responsabilità del paese è stata loro affidata, innalza ancor più quello
    steccato divisorio che impedisce la reciproca ed obiettiva conoscenza.
    Nel frattempo l’Italia arranca, immersa in una crisi di portata epocale e
    guidata da una classe politica che tra scandali e mistificazioni sta
    consentendo la fine del lavoro, lasciando che la gloriosa manifattura italiana
    prenda la via dei paesi dell’est, consentendo il definitivo fallimento di una
    politica a favore dell’agricoltura, distruggendo la cultura, il teatro e la
    musica che per l’Italia significano lavoro e qualità presa a riferimento dal
    resto del mondo. Innovazione e ricerca da sempre evocati come la soluzione di
    tutti i mali si misurano coi profondi tagli di fondi alle università e con la
    conseguente fuga delle migliori menti. In compenso il patinato mondo della
    televisione continua ad arruolare tronisti, pupe e veline decretando un
    decadimento culturale e valoriale senza precedenti mentre leggi ad hoc tentano
    di imbavagliare la stampa e a salvare dalle aule dei tribunali i rappresentanti
    di una casta che non ha mai abbandonato il vizio della ruberia e della
    corruzione. Fino a ieri il nostro premier si è inventato un nuovo ministero per
    sistemare un amichetto con una fedina penale di tutto rispetto e con un
    processo in corso sull’affaire AntonVeneta, garantendogli così la possibilità
    di sottrarsi al giudizio del Tribunale.
    Nel frattempo l’opinione pubblica si arrovella il cervello sul 4 4 2 proposto
    da Lippi, sull’impatto del nervo sciatico di Buffon sui Mondiali, se sia più
    glamour sfoggiare i bikini o il pezzo unico in spiaggia fino a scoprire il
    grande salto di civiltà fatto dalla nazione nel consentire l’accesso in alcune
    spiagge a cani e gatti.

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  5. Il falso retaggio culturale ci insegna che Cristianesimo e sinistra politica sono
    discordanti. Invece è vero esattamente il contrario,
    i valori del cristianesimo sono in sintonia con
    quelli della sinistra, soprattutto per quanto
    riguarda il tema della solidarietà verso i ceti
    più deboli e bisognosi, e il tema sull'immigrazione.
    Purtoppo come saggiamente dice Nino Di Sclafani,
    la mancanza di unione e coesione tra Cristiani
    e sinistra ha portato al potere Berlusconi e i suoi
    picciotti. I quali sicuramente non hanno a cuore
    i ceti deboli, dato che le ragioni del capitalismo
    selvaggio prevalgono.
    Sono dei bravissimi attori, che a parole dicono di
    volere risollevare l'Italia, e fare l'interesse anche dei più poveri, in realtà vogliono solo arricchirsi e avere potere, potere, potere....
    E' un vero peccato perchè se si trovasse un vero dialogo tra cristianesimo e sinistra politica , si potrebbe mandare a casa questa accozzaglia di affaristi senza scrupoli che militano sotto il nome di Forza Italia.
    Gli italiani, purtoppo ignoranti, non hanno ancora
    capito che questi sono dei massoni a tutti gli effetti, e che vogliono lo strapotere in Italia,
    e fare fuori anche la magistratura, perchè gli da fastidio. Questa è gente che non ha a cuore il bene
    degli italiani, e promuove le opere pubbliche, soltanto per fare business e riempirsi le tasche (vedi ponte sullo stretto).
    Sono pericolosi!!!
    Dicono di essere cristiani, ma di fatto servono
    il Dio Denaro e il Dio Potere.
    State attenti!!!!
    Sono più cristiani quelli che dicono di non esserlo,
    che quelli che vi sorridono e vi propinano i valori
    cristiani solo per attirare consensi, e ispirare fiducia.

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