
Reduci da un’estate non elencabile fra le più calde che ricordiamo, veniamo accolti da un autunno caldo e mite e da un inverno crudelmente secco ed asciutto che non presagisce nulla di buono in qualunque settore si vada a considerare, primo tra tutti l’agricoltura.
Anche se spesso facciamo l’errore di svalutare o addirittura ignorare l’importanza di questo ambito lavorativo e produttivo, alla fine siamo costretti a
riconoscere in Madre Natura la nostra primitiva e prevalente risorsa alimentare, senza la quale l’esistenza sulla Terra sarebbe impossibile.
I suoi frutti sono quindi indispensabili per soddisfare i bisogni alimentari degli esseri viventi, ma questi frutti, perché raggiungano la piena maturazione e commestibilità, necessitano a loro volta di alcuni fattori specifici ,favorevoli e regolari (condizioni climatiche, sito agricolo idoneo, cure e trattamenti, rispetto dei tempi di semina e di raccolta, etc.) . Purtroppo l’anomalo ed irregolare cambiamento delle prerogative climatiche di ogni stagione ha determinato un progressivo e deleterio adeguamento alle nuove circostanze dei tempi e dei modi applicati fino ad ora al mondo agricolo. Peraltro si ricorre sempre con più frequenza a rimedi offerti dalla chimica che assicurano una produzione abbondante e grandi proventi, senza curarsi minimamente della “salute” dell’ecosistema, il cui equilibrio è stato fortemente danneggiato e scosso negli ultimi 50 anni dall’azione insensibile degli uomini.Così facendo finiremo solo per danneggiarci da soli poiché tutto quello che l’uomo compie a scapito dell’ambiente prima o poi gli si ritorcerà contro!
E’ una catena allora …Una terribile ed inarrestabile catena con cui l’uomo ha deciso di autodistruggersi …
Quindi: quando ci chiediamo perché non piove o perché la piogge sono scarse, cosa ci dovremmo rispondere?
Anche se spesso facciamo l’errore di svalutare o addirittura ignorare l’importanza di questo ambito lavorativo e produttivo, alla fine siamo costretti a

I suoi frutti sono quindi indispensabili per soddisfare i bisogni alimentari degli esseri viventi, ma questi frutti, perché raggiungano la piena maturazione e commestibilità, necessitano a loro volta di alcuni fattori specifici ,favorevoli e regolari (condizioni climatiche, sito agricolo idoneo, cure e trattamenti, rispetto dei tempi di semina e di raccolta, etc.) . Purtroppo l’anomalo ed irregolare cambiamento delle prerogative climatiche di ogni stagione ha determinato un progressivo e deleterio adeguamento alle nuove circostanze dei tempi e dei modi applicati fino ad ora al mondo agricolo. Peraltro si ricorre sempre con più frequenza a rimedi offerti dalla chimica che assicurano una produzione abbondante e grandi proventi, senza curarsi minimamente della “salute” dell’ecosistema, il cui equilibrio è stato fortemente danneggiato e scosso negli ultimi 50 anni dall’azione insensibile degli uomini.Così facendo finiremo solo per danneggiarci da soli poiché tutto quello che l’uomo compie a scapito dell’ambiente prima o poi gli si ritorcerà contro!
E’ una catena allora …Una terribile ed inarrestabile catena con cui l’uomo ha deciso di autodistruggersi …
Quindi: quando ci chiediamo perché non piove o perché la piogge sono scarse, cosa ci dovremmo rispondere?
La domanda di questo post mi sembra un pò generica e l'articolo un pò confuso e contraddittorio. Ci si preoccupa dell'agricoltura, come fonte di approvvigionamento alimentare, ma si accusa l'agricoltore, come se l'uso della chimica in agricoltura danneggi il clima e quindi la scarsa piovosità.
RispondiEliminaA mio parere la scarsa piovosità è un problema politico, quella INTERNAZIONALE, sopratutto, come il rispetto del protocollo di KIOTO.
La singola nazione o addirittura un piccolo paese come il nostro non può far niente, o poco.
Mi permetto di lanciare quel poco che si può fare:EDUCAZIONE AMBIENTALE.
-L'uso distorto delle autovetture,
-L'uso distorto della plastica piatti,posate,bicchieri,contenitorivari.
-l'uso distorto della corrente elettrica.
-Il non uso della raccolta differenziata,sono alcuni spunti relegati all'uso del petrolio, causa di produzione di CO2 e quindi dell'effetto serra. Se a ciò sommiamo la poca attenzione che viene data alla distruzione sistematica di quel pò di macchia mediterranea presente nel nostro territorio, che di contro e quello che fagocita l'anidride carbonica, il conto è pronto.
Alle fine la colpa è della politica a tutti i livalli, internazionale, nazionale, regionale e conumale ovviamente ognuno per le proprie competenze.
A questo punto mi permetto di modificare la domanda: cosa viene fatto dal punto di vista culturale per migliorare, se c'è, una BUONA EDUCAZIONE AMBIENTALE?