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18/01/08

Salvatore Cuffaro condannato


Condannato a 5 anni e interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici per la durata della pena per favoreggiamento semplice e rivelazione di segreti d'ufficio nel processo alle "talpe a palazzo di giustizia di Palermo". Arriva alle 17,44 il verdetto del tribunale di Palermo per Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Siciliana ed esponente di punta dell'Udc nazionale. Cuffaro era accusato di aver passato notizie riservate al medico condannato per mafia Giuseppe Guttadauro, con il quale avrebbe pure pattuito candidature alle elezioni comunali e regionali. Per Cuffaro cadono però le accuse aggravate di aver agito al fine di favorire Cosa nostra.

Cuffaro era anche accusato di aver concordato col "re della sanità privata" siciliana Michele Aiello (indicato dai "pentiti" come socio in affari del "capo dei capi" di Cosa nostra, Bernardo Provenzano) tariffe sovrastimate per il pagamento di prestazioni mediche. "Mi sento confortato, sapevo di non aver aiutato Cosa nostra" ha detto subito dopo il verdetto Cuffaro, che era presente in aula. Cuffaro rimane quindi, sebbene condannato, alla presidenza della Regione Siciliana. "Domattina sarò al lavoro come sempre. E, lette le motivazioni della sentenza, presenterò appello perché anche questi residui capi d'accusa possano cadere".
L'imprenditore Aiello è stato condannato a 14 anni e al pagamento di una multa da 20 milioni di euro.

FONTE: IL SOLE 24 ORE

5 commenti:

  1. ARTICOLI DA 28 A 31 DEL CODICE PENALE
    28 Interdizione dai pubblici uffici
    L’interdizione dai pubblici uffici è perpetua o temporanea.

    L’interdizione perpetua dai pubblici uffici, salvo che dalla legge sia altrimenti disposto, priva il condannato:

    1) del diritto di elettorato o di eleggibilità in qualsiasi comizio elettorale, e di ogni altro diritto politico;

    2) di ogni pubblico ufficio, di ogni incarico non obbligatorio di pubblico servizio, e della qualità ad essi inerente di pubblico ufficiale o d’incaricato di pubblico servizio (358);

    3) dell’ufficio di tutore o di curatore, anche provvisorio, e di ogni altro ufficio attinente alla tutela o alla cura;

    4) dei gradi e delle dignità accademiche dei titoli, delle decorazioni o di altre pubbliche insegne onorifiche;

    5) degli stipendi, delle pensioni e degli assegni che siano a carico dello Stato o di un altro ente pubblico;

    6) di ogni diritto onorifico, inerente a qualunque degli uffici, servizi, gradi o titoli e delle qualità, dignità e decorazioni indicati nei numeri precedenti;

    7) della capacità di assumere o di acquistare qualsiasi diritto, ufficio, servizio, qualità, grado, titolo, dignità, decorazione e insegna onorifica, indicati nei numeri precedenti.

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  2. La pena non è definitiva per essere difinitiva le leggi italiani garantiscono altri due gradi di giudizio. Appello e cassazione.
    Quindi nè il carcere nè l'interdizione in questo momento sono applicabili all'imputato

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  3. e ora siamo tutti felici e contenti

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  4. E'la legge! le leggi garantiscono la democrazia. O questo o far west.

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  5. Toto' la leggi si la vidi di l'astracu.

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