La citazione riportata di seguito, pubblicata sul settimanale Film Tv del 12-19 Ottobre 2008, è tratta da un discorso pronunciato da Piero Calamandrei, giurista e docente universitario, al III Congresso in difesa della Scuola nazionale tenutosi a Roma l’11 Febbraio 1950 (ben 58 anni fa).
Calamandrei non attacca la scuola privata in quanto tale, ma la strumentalizzazione di essa da parte di un ipotetico partito al potere, fermo restando il concetto che in un Paese e in una società democratica ogni individuo dovrebbe scegliere liberamente l’istituzione scolastica, pubblica o privata che sia, della propria formazione culturale, senza che questo comporti discriminazioni di alcun genere.
“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale formalmente vuole rispettare la Costituzione […] ma vuol istituire, senza parere,una larvata dittatura. Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza. Allora il partito segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci): comincia trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, a impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole di partito. E allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia a consigliare i ragazzi ad andare in queste scuole perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di Stato. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, le manda in malora. […] L’operazione si fa in tre modi, come ho già detto: rovinare le scuole di Stato, impoverire i loro bilanci, ignorare i loro bisogni. Attenuare il controllo sulle scuole private, non controllarne la serietà, lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare, lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.”
Piero Calamandrei, 11 Febbraio 1950
Lezioni in piazza
RispondiEliminaAssemblea permanente della Facoltà di Scienze della Formazione
L’assemblea della Facoltà di Scienze della Formazione, riunitasi il 21 ottobre e definitasi in assemblea permanente a partire dal 22 ottobre, ha votato a maggioranza la forma di protesta concretizzatasi nelle lezioni in piazza e in momenti di approfondimento pomeridiani. Il principio alla base sta nel rispettare il mandato fondamentale che la nostra facoltà ci assegna: la formazione, l’informazione, la comunicazione, la relazione e la capacita di educare menti in grado di analizzare criticamente la società. Tutto ciò condividendo con la società un sapere che deve rimanere libero e quindi democraticamente condiviso.
LUNEDÌ 27 OTTOBRE
dalle 9 alle 14
Piazza Politeama (Palchetto della musica)
Identità, cultura e polis
Interverranno:
Prof.ssa F. Giannone (Associato di Psicologia Dinamica)
Prof. F. Pace (Ricercatore di Psicologia Generale)
Prof. A. Asmundo (Professore a contratto di Teoria e politica dello sviluppo economico e di Politica economica e dello sviluppo.)
MARTEDÌ 28 OTTOBRE
dalle 9 alle 14
Piazza Marina (giardini)
Differenza e cittadinanza
Interverranno:
Prof. F. Di Maria (Ordinario di Dinamiche di Gruppo)
Prof.ssa A. M. Di Vita (Ordinario di Psicodinamica dello sviluppo e delle Relazioni familiari)
Prof. F. Vassallo Paleologo (Ricercatore Diritto privato e di Diritti umanidi )
MERCOLEDÌ 29 OTTOBRE
dalle 9 alle 14
Piazza Verdi (Teatro Massimo)
La psiche tra natura e cultura
Interverranno:
Prof . M. Cardaci (Ordinario di Psicologia della Personalità)
Prof. G. Lo Verso (Ordinario di Psicoterapia)
Prof. M. Oliveri (Associato di Neuropsicologia)
Prof.ssa G. D’Amico (Ricercatrice di Psicologia dell’apprendimento e della memoria)
Prof.ssa E. Mignosi (Ricercatrice di Pedagogia generale e sociale)
Siete tutti invitati a partecipare
questo articolo e' bellissmo!!
RispondiEliminadire bellissimo e' poco e' oserei dire illuminante salvo ribaudo
RispondiEliminaconsiderato che l'articolo è del '50, noto che è sorprendentemente attuale!
RispondiEliminale cose sono due: o calamandrei era un veggente, o berlusconi ha studiato bene.oppure una terza ipotesi: gli italiani non hanno imparto niente dalla storia passata.E la tragedia è che se parlo della politica dittatoriale del pdl, vengo preso per "comunista".Oggi, pur non avendo mai votato a sinistra sarei fiero di essere catalogato sotto l'embema di falce e martello.
RispondiEliminaparole sante! la penso esattamente come te...e anch'io vengo preso per comunista dalla marmaglia ignorante e manipolata! Quando sarà che la gente si sveglierà?...I'HAVE A DREAM...
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