National Marineo Geographic

Analogamente al Loxodonta Africana (il comune elefante) che, giunto in età avanzata e conscio della fine dei suoi giorni, abbandona il branco per recarsi solitario nel cimitero degli elefanti dove si accascia sulle ossa dei suoi consimili lasciandosi morire, il Vehiculus Motorizzatus Marinensis quando viene pervaso dalla ruggine e smarmittato comincia ad inquinare troppo violando tutti i punti del Protocollo di Kioto, stanco dei chilometri che pesano sui suoi pneumatici, si reca in un luogo di Marineo triste e solitario: il Parcheggio in via Roma.

È questo il cimitero delle autovetture marinesi, luogo che ospita ormai da decenni vecchie carcasse di veicoli abbandonati, che tanto valorizzano la zona occupando deliberatamente il suolo pubblico. Accurate ricerche hanno scoperto che mediante processi di litificazione, ormai i veicoli sono diventati un tutt’uno con l’asfalto e che non possono più scindersi da esso: da qui il valore puramente monumentale del cimitero che, analogamente a quello degli elefanti che mostra le più maestose e resistenti ossa, tanto ci inorgoglisce come cittadini amanti del buon gusto estetico.

Come da foto scattata dai documentaristi, si possono notare un bel po’di carcasse che risiedono lì (ce n’erano di altre ma sono diventate polvere), resistenti alle intemperie ormai da diverse ere geologiche.

C’è chi dice che le macchine abbandonate lì ‘mpacciu non ne fanno e che il parcheggio non sarebbe comunque funzionale; ma visto che tali dinosauri sicuramente deturpano il paesaggio perché l’amministrazione anziché lasciarli non mette al loro posto quattru arbuli di chiddi belli virdi???