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21/09/09

Saluto per l'ultima messa di Padre La Sala


Come molti di voi sapranno, dopo la chiusura dell’anno paolino, lo scorso 19 giugno il Santo Padre ha aperto l’anno sacerdotale nel 150° anniversario della morte di San Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars e patrono dei Parroci.
La nostra chiesa di Marineo si accinge a vivere proprio in questo contesto un momento forte. Dopo circa dieci anni di servizio pastorale nella nostra comunità Padre Salvatore è stato destinato dal Vescovo ad altra sede. Certo se pensiamo ai 47 anni di mandato di Mons. Natale Raineri o ai 29 anni Di Mons. Francesco La Spina, questi dieci ultimi anni possono sembrar pochi. Sono però stati anni molto intensi, ricchi di rinnovamento spirituale e materiale per la nostra parrocchia.
Sono stati anche anni di confronto e dialettica, a volte anche aspra, in cui egli ha reso una testimonianza ferma e decisa al suo mandato sacerdotale. Proprio il Papa nella lettera inviata a tutti i sacerdoti in occasione dell’apertura dell’anno sacerdotale precisava di non dimenticare che i presbiteri sono stati consacrati per servire, umilmente e autorevolmente, il sacerdozio comune dei fedeli. In questo risiede forse il significato più profondo dell’appellativo di Padre con cui i sacerdoti vengono riconosciuti nella comunità. E chi tra voi ha dei figli, sa quanto l’esercizio di una paternità responsabile non possa concretizzarsi sempre e solo in accondiscendenza, ma debba propendere ad un progetto, che anche grazie alla correzione fraterna, sappia creare le basi di quella autorevolezza che il ministero richiede.
“Un buon pastore è il più grande tesoro che il buon Dio possa accordare ad una parrocchia e uno dei doni più preziosi della misericordia divina” Sono parole proprio del Curato d’Ars, che continuava esaltando la grande responsabilità della propria missione affermando :
“Dio gli obbedisce: egli pronuncia due parole e Nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si rinchiude in una piccola ostia...”.
E spiegando ai suoi fedeli l’importanza dei sacramenti diceva: “Tolto il sacramento dell'Ordine, noi non avremmo il Signore. Chi lo ha riposto là in quel tabernacolo? Il sacerdote. Chi ha accolto la vostra anima al primo entrare nella vita? Il sacerdote. Chi la nutre per darle la forza di compiere il suo pellegrinaggio? Il sacerdote. Chi la preparerà a comparire innanzi a Dio, lavandola per l'ultima volta nel sangue di Gesù Cristo? Il sacerdote, sempre il sacerdote. E se quest'anima viene a morire per il peccato, chi la risusciterà, chi le renderà la calma e la pace? Ancora il sacerdote!”
E proprio alla luce di queste sante parole volevo invitarvi ad una riflessione. Spesso pecchiamo di superficialità, di distrazione nel valutare il ruolo svolto dai nostri sacerdoti. Forti delle nostre professioni stressanti, dei nostri impieghi importanti, sovente immaginiamo la loro vita come un’esistenza tranquilla fatta di preghiere e meditazioni. Chi però li conosce bene, chi è vicino alla loro quotidianità sa quanto intenso e coinvolgente sia il loro mandato pastorale. Oggi Padre La Sala ci lascia ed oltre ad una eredità fatta di spiritualità, di approfondimento, di impegno e di insegnamento, lascia in noi tutti la sua costante presenza nei momenti forti della nostra vita:
Ecco perché ora mi rivolgo a te, fratello Salvatore, e ti ringrazio a nome:
Delle centinaia di giovani che, in questa Chiesa, di fronte a Dio, alla comunità e a te hanno suggellato nel sacramento del matrimonio la loro promessa di amore e fedeltà;
Grazie dalle centinaia di bambini che hanno ricevuto da te il sacramento del battesimo e sono entrati a far parte della Chiesa
Grazie dai mille e più ragazzi e ragazze che hanno ricevuto per la prima volta dalle tue mani il corpo di Cristo;
Grazie a nome dei tanti nostri fratelli, che al termine della loro terrena esistenza, sono stati qui in questo tempio affidati da te alla misericordia divina. E tra questi, in questi ultimi anni, quante disgrazie, quante malattie terribili; quanto ti sarà stato difficile trovare le giuste parole per farci comprendere ciò che era incomprensibile, farci accettare il mistero del male, della sofferenza e della morte.
Così pure grazie da quanti di noi che nell’intimo spazio della confessione hanno condiviso con te non solo le proprie debolezze, i propri peccati ma anche le proprie angosce, le depressioni, quei mali del vivere e dell’esistenza che oggi sembrano infestare l’anima di giovani e anziani, di uomini e donne. Per tutti c’è stato spazio nelle tue preghiere e nel benevolo abbraccio della riconciliazione hai ridato speranza a molti cuori afflitti, dando a tutti la possibilità di credere in una rinascita.
Spesso, però, noi non siamo stati capaci nei tuoi confronti di altrettanta disponibilità, siamo stati avari di cristiana misericordia quando si trattava di leggere tra le righe dei tuoi malumori, quando occorreva umilmente accettare le decise correzioni che suggerivi, quando, infine, non abbiamo compreso la tua profonda umanità capace di grande generosità ma per sua natura soggetta, come in noi tutti, ad altrettanti fragilità.
Anch’io in questi giorni mi sono sforzato di sintetizzare dieci anni di ricordi e di esperienze vissute assieme. E penso di aver compreso l’insegnamento più importante che mi lasci. Sto parlando dei tuoi No, di tutte le volte che hai moderato la mia esuberanza, la mia intraprendenza, il mio protagonismo, tutte pulsioni che sono spesso preludio a sentimenti di orgoglio e superbia. Farò tesoro di questa correzione fraterna.
Ho fatto poi quattro calcoli, sono più di seimila le Eucaristie celebrate per la nostra comunità, e per ognuna di queste messe hai preparato una nuova omelia che ci ha rivelato il senso della Parola di Dio, non banali prediche, ma piccole catechesi che hanno reso comprensibile a tutti il contenuto della liturgia di ogni giorno. E da marinese verace per meglio farti comprendere da altri marinesi non hai lesinato l’uso di metafore ed esempi tanto coloriti quanto efficaci.
Come potevamo, pertanto, rimanere indifferenti di fronte all’improvvisa e inaspettata notizia del tuo trasferimento? Gli interrogativi che la comunità si è posta e continua a porsi sono molteplici, e non a tutti siamo stati in grado di dare una risposta. Ognuno ha vissuto questa novità forte della propria esperienza di fede, sicuramente influenzati dal rapporto personale e spirituale costruito in questi dieci anni, ed alla luce della consapevolezza di come nel valore dell’obbedienza risieda una delle chiavi di quel grande progetto divino che è la Chiesa.
Ecco perché mi pare giusto ringraziare a titolo personale tutti i membri della comunità che alla improvvisa notizia del tuo trasferimento si sono mobilitati sforzandosi di capire le ragioni, cercando di trovare quali strade percorrere anche per rimediare a questa scelta.
Ringrazio anche coloro che pur accettando la volontà del nostro vescovo con umiltà, hanno manifestato la loro profonda tristezza per il venir meno di un pastore tanto vicino ai nostri cuori.
Ringrazio infine anche coloro che si sono incondizionatamente affidati alla decisione vescovile ritenendo, legittimamente, così come il magistero ci insegna, che le scelte della Chiesa sono l’espressione della volontà divina. E’ indubbio infatti, noi lo professiamo, che nella Chiesa le umane determinazioni siano promanazione dello Spirito Santo. Spirito che agisce a volte da ispiratore di queste scelte, altre volte da riparatore delle conseguenze delle stesse, indirizzandole però sempre al bene degli uomini e conformandole alla volontà di Dio.
Proprio per questo siamo certi che nella comunità di Ficarazzi saprai replicare l’opera pastorale che hai svolto tra di noi. E fin d’ora ti diamo una marcia in più per affrontare questa sfida, questa marcia sarà la nostra preghiera e se lo vorrai anche la nostra presenza, ti saremo vicini, come, siamo certi che, anche se ci mancherai, continuerai ad essere vicino a noi.

Grazie a nome di tutta Marineo.

11 commenti:

  1. Volevo ringarziarti padre La Sala, perchè hai fatto molto per i giovani a Marineo. Senza pregiudizi ti sei avvicinato ai giovani, hai voluto il gruppo Shalom, hai annunciato il vangelo soprattutto a coloro che non lo conoscevano, ci hai dato fiducia, e hai svolto la missione difficile di parroco che ti è stata affidata.
    Con te ho trascorso bei momenti, di divertimento, di meditazione, di preghiera, di festa, di fraternità.
    Ti ho pure dedicato una poesia in cui ti prendo un po in giro, perchè tu con noi ti sei posto sempre come amico e quindi potevo permettermelo.
    Apprezzo quello che hai fatto per questo paese, e ti auguro di rifare altrettanto bene per Ficarazzi.

    Un abbraccio fraterno
    Ezio

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  2. ERA ORA!!!!!!!!!!!!!!
    BENE SPERIAMO CHE ADESSO ARRIVI UN PRETE CHE FACCIA RELIGIONE E NON POLITICA E MORALE COME QUEST'ULTIMO NON HO NULLA CONTRO NESSUNO MA ALCUNI RUOLI AUTOPROCLAMATI PROPRIO NON LI DIGERISCO E IL SOGGETTO IN QUESTIONE SPESSO HA AZIONATO LA BOCCA SENZA PENSARE AI SENTIMENTI DI CHI STAVA PER DENIGRARE SPERIAMO CHE LI DOVE ANDRà SI COMPORTERà COME HA FATTO A CASA SUA , COSI MAGARI QUALCUNO GLI RICORDA CHE RUOLO HA NELLA SOCIETà VISTO CHE SPESSO LO DIMENTICA
    UNO DI VOI

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  3. I sacerdoti sono cittadini dello stato italiano e hanno diritto di partecipare alla vita politica del proprio paese. Oggi si vorrebbe recluderli nelle sagrestie e nel buio delle chiese solo a celebrare messe. Si vuole zittire la Chiesa, ma sarebbe più opportuno si zittissero i politici che in Italia stanno facendo ridere e sono caduti nel ridicolo. La Chiesa ha la missione di annunciare il vangelo,
    e difendere l'uomo e la sua dignità da quando nasce a quando muore. Chi governa invece ha interessi molto più bassi e meschini. La Chiesa vede l'uomo in un ottica ampia, un ottica in cui la vita non si esaurisce con la morte fisica perchè Dio non ci abbandona nel sepolcro, ma ci risuscita a nuova vita.
    Chi verrà dopo padre salvatore non predicherà cose diverse dal suo predecessore perchè il Vangelo è sempre lo stesso!!

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  4. Non riesco a capie perchè questi grandi portatori di democrazia della sinistra, voglio no ziitire a tutti i costi la Chiesa. Non siete voi quelli che parlate (solo a parole) di dialogo, di scambio di idee, di dibattito culturale e politico, di libertà di espressione... e poi... ogni occasione è buona - come giustamente dice Ezio Spataro - per imbavagliare la Chiesa. Però carissimi marinesi, l'unica vera e coraggiosa voce della società che ricorda certi valori, è la Chiesa! La Chiesa che fortunatamente si esprieme con chiarezza e che non è imbavagliata ancora da leggi "salva giornali" e nemmeno da spartizioni politiche. Grazie a Dio, la Chiesa è libera nel ribadire coerentemente quello che ha sempre professato e testimoniato nei secoli dei secoli. Invece, quesi signoti politici che purtroppo ci rappresentano un giorno sono neri e un altro sono bianchi e un altro ancora non si sa... aspettiamo i risultati e poi si vedrà. E ancora, abbiamo il coraggio di chiamare tutto questo politica? Vi ricordate, l'adesso portavoce di Forza Italia, L'on. Capezzone o Cavezzone (Partito Radicale), che sembrava un indemoniato contro la Chiesa? Ora, se lo sentite, sembra quasi un sagrestano. Che schifo! Vedete, chi sono le persone che muovono certe critiche. E queste persone si trovano in tutti gli schieramenti. Allora, mi chiedo: Vogliono ancora ascoltare questi? Ho iniziamo a ragionare un pò con la nostra testa?

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  5. uno che ha servito la messa fino all'età di 14 anni24 settembre 2009 alle ore 01:09

    auguro a padre La Sala di proseguire la sua azione patorale nel migliore dei modi e col medesimo zelo che lo contraddistingue, come d'altronde sino adesso ha fatto;

    ciò detto, che la Chiesa sia libera, è fuori di dubbio;

    che la Chiesa renda liberi, d'altronde, ho i miei dubbi:

    alla fine dell'8oo, papa Pio IX emanò l'enciclica 'De Rerum Novarum', con cui condannava, tra gli altri, i LIBERALI, e condannava gli operai che scioperassero, e condannava i cattolici che andassero a votare;


    Pio XII, papa durante la seconda guerra mondiale, non prese nessuna posizione contro gli assassinii perpetrati con metodo scientifico dai nazisti e dai fascisti; anzi, lasciò fare;

    nel tredicesimo secolo, Bonifacio VIII faceva appendere per la lingua a un chiodo coloro (ed erano frati a propria volta) che denunciavano le sue malefatte;

    una di queste, il Giubileo del 1300, da lui voluto, fu per lui occasione di sollazzi di tutte le specie, peggio che l ocktober fest e i concerti di woodstock messi insieme;

    a metà degli anni '90 del nostro secolo, papa Giovanni Paolo II andò in Messico, e gridò alla folla ponendo veto assoluto di non usare il preservativo, in un paese con un tasso di natalità e povertà e diperazione tra i più alti del pianeta;

    una delle massime istituzioni vaticane, lo IOR, ovvero la banca vaticana (di cui il papa è presidente) pone a chicchessia il divieto assoluto di conoscere l'identità dei suoi correntisti;

    Giovanni XXII, il papa buono, spedì in un posto sperduto della Toscana uno dei suoi preti più illustri, Lorenzo Milani, definendolo 'un pazzo scappato da un manicomio', perchè non amava le processioni, le feste, privilegiava i più poveri e più umili e aveva creato una scuola dove erano ammessi gli operai.

    cito, poi, velocemente, l'arcivescovo Paul Marcinkus,

    l'eccido degli aztechi ad opera del cattolissimo hernando cortez,

    la cattolicissima Isabella di Castiglia introdusse nella stessa Castiglia l'Inquisizione, l'efficentissimo tribunale di cui sappiamo quanti innocenti, a centinaia di migliaia, (ma anche se non lo erano) mandò a morire arsi vivi sul rogo come stregoni ed eretici;

    i preti (non pochi, in realtà) pedofili;

    per non parlare dell'ingerenza cattolica negli affari e nella vita politca dello stato italiano, ingerenza sancita per legge con i Patti Lateranensi, firmati da Mussolini e papa Pio XI, nella persona del cardinale Pietro Gasparri, segretario di Stato vaticano;

    et cetera et cetera et cetera..

    viene il sospetto che la Chiesa renda liberi non meno che i comunisti di Stalin..

    allora, inziamo a ragionare con la testa?..

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  6. uno che ha servito la messa fino all'età di 14 anni24 settembre 2009 alle ore 08:35

    ERRATA CORRIGE:

    Pio IX emanò l'enciclica 'Syllabus complectens praecipuos nostrae aetatis errores (elenco contenente i principali errori del nostro tempo);

    l'autore della 'De Rerum Novarum'(a proposito delle cose nuove) è invece il successore di Pio IX, papa Leone XIII, che prosegue, di fatto, il discorso iniziato da Pio IX;

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  7. Io prima dell'età di 14 anni e anche dopo non ho servito messa.
    Mi sono accostato alla fede in tarda età, mi sono convertito tardi.
    In me c'è sempre stata però il desiderio di conoscere Cristo di cui avevo sentito parlare. Lo conoscevo per sentito dire.
    Grazie a padre La sala, ho avuto modo di conoscere più da vicino il vangelo tanto da restarne affascinato. Sono arrivato al punto di fare una scelta, di seguire il Vangelo, tra le mille insidie e difficoltà. Coltivo un sogno, quello di essere cristiano.
    I sacerdoti come anche i frati e i ragazzi dei vari gruppi mi hanno aiutato ad accrescere la mia fede, e soprattutto mi hanno aiutato a comprendere che la Chiesa sono io, quindi se io faccio del male è l'intera chiesa che ne soffre, cosi come è avvenuto nel passato in cui ci sono state ingiustizie ed errori.
    Ma io vedo anche una chiesa di santi, di umili servitori di Cristo, di persone semplici che nel loro piccolo quotidiano fanno sacrifici per andare avanti nel loro cammino. Di queste persone i libri e le biblioteche e i giornali non parlano.
    Chi cerca Dio con tutto il cuore non si ferma davanti alle cattive testimonianze, chi cerca Dio lo trova.
    Cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto, diceva il maestro!!
    L'inferno attacca sempre la Chiesa, cercando di distruggerla, ma le forze degli inferi non prevarranno.

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  8. Grande Ezio, con le tue semplici e umili parole, hai dato una scrollata nel vento alle accuse di cui sopra! La Chiesa, siamo noi! E noi, o chi prima di noi, ha commeso errori, ma qui sta il punto: dagli errori bisogna imparare, capire, nell'umiltà e nell'obbedienza a Cristo, il quale, è morto per noi(l'umanità) e per noi è risuscitato! Molti non l'hanno capito o non vogliono capire! Solo rimanendo fedeli a Lui, con l'aiuto della Chiesa (quindi di tutti) fino alla fine della vita di ognuno di noi, possiamo veramente essere certi che Lui ci accoglierà nel suo Regno, non solo, ma in terra, si vivrebbe come Lui Vuole: in pace ed in letizia!

    Auguri a Padre La Sala e a Don Leo Pasqua!!

    un peccatore qualunque!

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  9. caro Signor STALIN, le cose da te elencate mi sembrano alquanto superficiali. Questa lista attinta dal "Libro nero del cristianesimo" mi sembra roba da terza media. La Remun novarum è stata un toccasana e un punto solido per il Magistero successivo. Su PIO XII si vedrà; il tempo gli darà ragione. Su Giovanni Paolo II non sei nemmeno degno di menzionarlo. Tutto quello che ha fatto è mirabile. Ti confesso che su BONIFACIO VIII hai ragione e magari su altri non meno importanti fatti storici. Ma dire che la Chiesa non è libera e che il Vangelo non rendi liberi: questa è veramente falsità alla maniera di tutti gli intellettuali che non amano la verità ma solo la faziosità. Quest'elenco da terzo elementare non impressiona nessuno, e spero, che i giovani di informino bene sulla storia del mondo e della Chiesa che non è sempre quella dei bugiardi comunisti. Parlare di Gesù è controcorrente! Parlare di Gesù è vedere la storia da un altro punto di vista! Non secondo le categorie dell'economia o di idee strampalate! Poi... magari ci fossero i Patti lateranensi in ogni Stato così la smettiamo con questo monopèolio culturale da parte della Sinistra.
    COMUNQUE, SEI OFFENSIVO, IN QUANTO NON PUOI DIRE CHE TUTTI I PRETI SONO PEDOFILI.
    sU mARCINKUS, IOR, ISABELLA DI C., ECC... è VERO!
    MA, FORSE HAI DIMENTICATO TUTTO IL BENE DI TUTTI I SANTI CHE TU SAI E APPREZZI E DI TUTTI I MILIONI DI UOMINI E DONNE CHE ABITANO IL PARADISO.
    FINAIAMOLA CON QUESTI FALSI STORICI: RIVOLUZIONE: FRANCESE, D'OTTOBRE, ECC... ECC..
    INFORMATEVI SU QUELLO CHE è STATA LA RIVOLUZIONE FRANCESE TANTA SBANDIERATA DAI FRANCESI E DA QUATTRO MASSONI! UNA MESSINSCENA, UN'EPOPEA DELLA FRANCIA, TUTTO FUMO E NIENTE ARROSTO PERCHè I TEMPI ERANO MATURI AL CAMBIAMENTO.... QUESTIONE DI POCHI MESI! POI, LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE. MEGLIO NON PARLARNE.
    CI VORREBBBERO 100 ANNI PER FINIRE L'ELENCO. BASTA!

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  10. Leggendo gli ultimi commenti ho sentito
    parlare di comunismo.
    Se non erro è una parola che trae origine dal
    concetto del mettere in comune i beni,
    affinchè tutti possano beneficiarne in egual modo.
    Questo è qualcosa di molto nobile, ma non credo che ci
    volevano rivoluzioni per arrivare ad affermare un idea del
    genere.
    Quasi duemila anni prima Cristo predicava cose ancora più alte,
    predicava l'amore per i poveri, rimproverava le persone troppo
    attaccate ai propri beni materiali, di non accumulare ricchezze
    terrene perchè rischiano di diventare degli idoli,
    di pensare ai bisognosi e praticare la carità (non il pietismo),
    di gioire con chi è nella gioia e di soffrire con chi soffre.
    Ma cosa dice di nuovo o di superiore rispetto a tutto ciò il
    comunismo. Ma quali rivoluzioni?
    Cristo predicava la pace e il perdono, queste rivoluzioni si sono
    concluse nel sangue, nell'odio, nella violenza.
    La vera rivoluzione l'ha fatta Cristo!
    Lui non predicava ideologie o filosofie, lui predicava l'amore e non
    a parole ma versando il proprio sangue sulla croce.
    Scusate ma le ideologie non mi amano, Cristo si.
    Io scelgo Cristo,per me è lui il vero comunista.

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  11. si dice che alla sua prima messa il nuovo parroco ha cercato i ministranti per dividere la comunione ma di ministranti neppure l'ombra. questo modo di agire è il frutto degli insegnamenti del "pastore" che è andato via?

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