Questo è uno spazio dedicato interamente alla poesia fatta in casa, alla poesia di strada, alla poesia dei poveri, dei poeti che non hanno voce. Quindi, cerchiamo di preservare la bellezza di questo spazio! Confidiamo sul fatto che nessuno lo rovini.
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Cu nun cridi a lu Signuri
campa patruni di li sò uri
ma cu cridi e prea Gesù Cristusapi campari sulu di chistu.
Cu nun cridi a lu Signuri
nun sapi spiegari lu sò duluri,amuri nun pigghia si veni arrialatu,
lu voli cu meritu e bonu scuttatu.Cu nun cridi a lu Signuri
vidi ch'è bellu e cogghi lu ciuri
ma cu cridi e avi la fidi,
si cogghi ddu ciuri ca mancu si vidi.
Cu nun cridi a lu Signuri,
sempri si scansa li mali fiuri,ma cu cridi au Patri Eternu
sapi passari puru lu nfernu.
sapi passari puru lu nfernu.
Cu nun cridi a lu Signuri
sapi ca un tornanu cchiù li sò uri,
ma cu cridi e prea la Madonna
nna li sò vrazza dormi e si nsonna.
nna li sò vrazza dormi e si nsonna.
Cu nun cridi a lu Signuri
di la sò vita si senti dutturi
ma cu cridi e prea li santi,
avi la forza di centu elefanti.
Cu nun cridi a lu Signuri,
nun voli sentiri cruci e duluri,
ma cu cridi e prea l'ancileddi,
puru sti cosi ci parinu beddi.
Ezio Spataro - 5 maggio 2009
poesia interessante, versi efficaci, al tuo solito;
RispondiEliminama a te scrivere piace tanto..Ezio.
cacchiolina, se ti piace!
le precedenti poesie di questo spazio, i tuoi interventi sui post del convento, poi quelli sulla presentazione del nuovo parroco..
bello leggerti, scrivi bene, sei bravo, e hai trovato la tua dimensione spirituale sulla via di Damasco, come Paolo di Tarso, il concetto è chiaro, Ezio..
certo, il tuo talento e la tua simpatia fanno da attenuante alla tua estenuante logorrea..
però cinque minuti,va'!!..
'un t'addiccari!!
Ahahahha hai ragione, me lo hanno sempre detto tutti, sugnu un parraciunazzu, dovete avere un po di pazienza con me.
RispondiEliminaPoi quando si parla di Dio o della fede e cu mi teni!!
La fede è una cosa importante per me , molto più importante della poesia. La fede mi ha cambiato la vita e ogni giorno devo lottare per non perderla.
La fede e la chiesa si preparano ad un periodo di grandi persecuzioni, come Cristo ha portato la croce lo farà anche la sua sposa: la Chiesa.
Mi fa paura l'ignoranaza.
RispondiEliminaMi fa paura l'uomo che non si pone le domande.
Mi fa paura la Sposa che si prepara alla grande persecuzione, dopo che ha
ricevuto ingenti somme di peccatti in cambio di pecunia sudata.
Mi fa paura le vesti d'oro del Papa e
la nudità di quel bambino con la pancia gonfia come un animale abbattuto dalla sete.
Mi fa paura il brulcare greve delle larve intorno alla carne come i fedeli a Lourdes.
Dio non caccia i nuovi mercanti di Padre Pio.
Paura, timore di Dio.
Un essere che ha timore del suo creatore.
C'è chi annega dentro una piscina e lascia la moglie sola senza più il calore di quel corpo e nessuno nomina Dio.
C'è chi riprende la vista e Dio esiste.
Se Dio esiste io di certo non sono una sua creatura.
E.
fatta salva la Fede tua, Ezio, come quella di chiunque -quella attiene alla coscenza privata del singolo - ti faccio qualche domanda:
RispondiEliminain che Vangelo, e in quale versetto, Gesù ha parlato di Chiesa, intendendo per Chiesa una struttura organizzata, con una gerarchia, un monarca assoluto che la regge, un conclave, una banca, uno stato, una giurisdizione su territorio secolare, un tribunale, e un diritto canonico?..
in che Vangelo e in quale versetto Gesù l'avrebbe definita sua 'sposa'?
in qual Vangelo Gesù, e in che versetto, Gesù avrebbe parlato di una sua resurrezione?
in quale Vangelo, e in quale versetto vengono menzionati i testimoni 'diretti' della sua resurrezione?
quale dei quattro evangelisti ufficiali - dunque Marco, Luca, Giovanni e Matteo
- vide materialmente Gesù risorto?
in che Vangelo, e in che versetto, Gesù avrebbe parlato di 'episcopos'(termine nato greco, ma Gesù era ebreo e parlava l'aramaico..), di preti, di tonache, di mitrie?
in che Vangelo, e in che versetto, Gesù avrebbe definito sua madre Maria 'vergine?'
per il momento queste domande;
grazie in anticipo per le tue risposte;
I cristiani non sono ignoranti,
RispondiEliminai cristiani si pongono tante domande,
proprio perchè la fede non da molte risposte,
semplicemente la fede è una risposta all'amore
di Dio.
Quando Cristo incontrava un apostolo,
gli diceva una sola ed efficace parola:
"seguimi".
Chi segue Cristo lo segue perchè innamorato,
perchè si sente amato.
Come il bambino segue la madre perchè si
sente amato dalla madre.
Gesù capisce la nostra sete di amore,
la percepisce, allora lui ci dice :
seguimi e io ti darò quell'acqua che
tanto cerchi.
Non c'è nulla da capire, c'è solo un lasciarsi
amare.
Lui non toglie nulla alla nostra intelligenza,
alla nostra libertà, alla nostra sete di domande.
Tu pensi che io sia in grado di rispondere
a tutte le domande perchè ho la fede?
Tu pensi che la mia fede se ne sta li sicura e
nessuna la tocca?
Il mondo in cui viviamo è un continuo attacco
alla fede. Nel mio posto di lavoro e nella
città in cui vivo la mia vita sta diventando
un deserto. Le bestemmie che ogni giorno devo sentire,
l'assenza totale di Dio, l'arrivismo, il materialismo,
la presunzione, dov'è Dio?
Prima di lasciare la Sicilia pregavo
molto di più, adesso faccio fatica, ho nostalgia
di Dio, vorrei avere fede e rischio
di perderla ogni giorno che passa, senza
che me ne accorgo, in una città in cui c'è tutto
e manca tutto. Ho sete!
vedo che non hai risposto alle mie tutto sommato semplici domande..
RispondiEliminama non sei l'unico;
il punto è proprio questo, Ezio: tu, come tanti, avete sete perchè cercate Gesù alla fonte sbagliata, dove non c'è mai stato;
la chiesa cristiana, e quella cattolica (termine tra l'altro, neanche questo inventato da Gesù, ma da Teodosio, l'imperatorte che ha fatto della chiesa cattolica religione di stato, nel iv secolo, a furia di persecuzioni) in particolare, non l'ha fondata Gesù, ma il sedicente san Paolo, 50 anni dopo la morte del suo Maestro, il quale Paolo, tra l'altro, ha fatto della resurrezione il suo caposaldo ideologico e religioso senza aver mai visto Cristo risorto;
altri diversi da Cristo - san paolo, sant'agostino, san gregorio magno, sant'ambrogio, origene, per citaresolo qualcuno - si sono presi la briga, che nessuno gli ha commissionato, di filtrarlo, di farne un pacco, di abbellirlo con le evoluzioni barocche della retorica, di infiocchettare di retorica la sua persona, le sue parole, in origine bellissime, che entravano nel cuore;
hai sete, Ezio, ma è più sano dissetarsi con la coca cola, e con l'acqua di sorgente?
se nella Chiesa cerchi Gesù, trovi solo coca cola, e sbintata per giunta;
il vero Gesù, il grande maestro, il grande uomo, è l'unico santo che la chiesa abbia mai avuto;
il resto - fatti dovutamente salvi casi molto sporadici - è solo una congrega di chiacchere e distintivi;
Perché hai bisogno di Dio? Se esiste tutto questo che tu descrivi Dio dov'è? é lui il responsabile di questo, di tutto, perché lui l'ha creato (sempre se esiste). Dire che è colpa nostra, sempre tirando in ballo il LIBERO ARBITRIO, è contraddittorio ed egoistico. Dio ci ama? Se veramente ci amasse si renderebbe VISIBILE a tutti in modo tale che tutti ci renderemmo conto della sua esistenza e cominciassimo ad avere paura del suo GIUDIZO (altro paradosso). NON SI MANIFESTA MAI CONCRETAMENTE (non tirate in ballo miracoli, etc) per alimentare la fede cieca? Allora significa che è lui il primo materialista ed egoista.
RispondiEliminaALTRO PARADOSSO: a cosa serve la preghiera se abbiamo il LIBERO ARBITRIO? Pregare per avere in cambio qualcosa? materialismo ed egoismo.
Volevo dire ad EZIO se cortesemente in questo dibattito molto interessante potrebbe cominciare a parlare-scrivere in maniera meno evanescente e con più ragione.
Parlacci concretamente della tua esperienza, della tangibilità di questo dio che io non riesco nemmeno ad immaginare.
Volevo invitare anche il nuovo Parroco ad intervenire qui sulla questione.
pecorella smarrita volontariamente
da questo dibattito - come da altri - emerge un dato di fatto:
RispondiEliminachi non crede, o comunque gli scettici, hanno letto vangelo e bibbia e conoscono la storia più di chi crede;
chi crede non ha bisogno di miracoli, per chi non crede non ci saranno mai miracoli sufficienti per indurlo a credere.
RispondiEliminap.s. ezio parla di credere, di fede cioè, non di chiesa come struttura piramidale. beato lui che ha qualcosa a cui aggrapparsi mentre noi non abbiemo nulla.
Ecco il punto cardine: "beato lui che ha qualcosa a cui aggrapparsi mentre noi non abbiemo nulla".
RispondiEliminaLa fede è la necessità dell'uomo di sentirsi tutelato dopo la morte
Io, ateo, mi aggrappo a me stesso, alle persone che mi circondano a tutto. Sono felice,buono e giusto anche senza la speranza di una vita ultraterrena. Io sono il dio di me stesso.
Io non credo in Dio, non credo che la chiesa sia depositaria della verità divina e mi voglio continuare ad emozionare, tuttavia, per quel misticismo laico, terreno che mi porta a rispettare ciascuno. Voglio continuare a sorprendermi, voglio continuare a meravigliarmi, e non voglio che nessuno mi indichi la via. la verità. ma che tutti si persegua nel rispetto di ogni valore. Voglio persino continuare ad emozionarmi vedendo pregare qualcuno , di qualunque fede si tratti, così come manifestare i propri pensieri.
RispondiEliminaaggrapparsi a qualcosa non serve solo a tutelarsi dopo la morte, se non credi non ti crei il problema. ci si aggrappa a qualcosa quando la vita ti mette all'angolo (malattia o morte di familiari, disgrazie varie) quandoi cioè nessuno può aiutarti e come tutti i mortali abbiamo bisogno di conforto, di farcene una ragione. ti sei trovato in questi frangenti? sei bastato a te stesso? ho qualke dubbio.
RispondiEliminaMatteo 5, 1-12
RispondiEliminaVedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi."
Credere, aver Fede..
RispondiEliminaMi hanno sempre stupito le parole di Gesù: "Se tu avessi Fede quanto un granello di sabbia, allora potresti dire alle montagne di spostarsi e quelle lo farebbero.." , non chiedetemi quale sia il Vangelo o il versetto.. le ricordo così e a me basta..
E in fin dei conti, la Forza di Gesù, del suo messaggio a mio avviso è proprio "nel senso" di quello che ha detto, di quello che voleva trasmetterci con tutte le sue forze..
Il resto lo abbiamo costruito noi, noi abbiamo creato una "gabbia" alle sue Parole, ne abbiamo fatto Leggi e Regole da seguire o da trsgredire..
Per me conta solo il messaggio d'Amore che ancora resta chiaro e immutabile, perchè è ciò che io stessa sento se penso alla "Vita" e a chi mi sta intorno..
Tutto il resto non lo capisco: il dolore inspiegabile, la sofferenza, la cattiveria, l'intolleranza verso "le diversità" religose, culturali, sessuali..
E le combatto come posso.. provando magari a trasmettere quei valori positivi in cui credo da sempre.
Provando a mantenere vivo il sorriso nonostante le quotidiane amarezze, nonostante, come dice (ed è terribilmente vero e doloroso) Ezio, si viva in un mondo in cui il materialismo, l'arrivismo,l'ipocrisia la fanno da padroni.. e la mancanza di certezze, l'imperscrutabilità di questa nostra esisenza apre ad ogni passo voragini in cui è fin troppo facile precipitare..
Penso che chiunque, cristiano o meno, non possa non chiedersi quale sia il senso di tutto ciò.. (indipendentemente dal ritrovarsi o meno di fronte a situazioni "tragiche"..)
Ciascuno di noi prova a dare una risposta.. io, sinceramente, non l'ho ancora trovata.. ma ho fiducia in quel che sento, in questo "amore" che a volte traballa.. che a volte si nasconde.. forse questa è "Fede", non lo so.. so, però e purtroppo, che non è sufficiente a far smuovere le montagne, nè a fugare tutti i dubbi che mi assillano..
In fin dei conti, siamo esseri umani, deboli per definizione e grandi per vocazione.. l'unica cosa che riesce a farci attraversare il confine è l'Amore (per una persona, per una causa.. per la Vita..), dovremmo solo imparare a vivere seguendo questo istinto primordiale.. mi piace l'immagine di Cirus: difendere la nostra capacità di meravigliarci.. ovvero di essere come bambini (anche qui tornano le parole di Gesù) perchè solo matenendo il cuore come quello di un bambino potremo vedere
/entrare (scusate dimentico ancora le parole esatte) nel Regno dei Cieli..
Tutti questi buoni propositi esistono anche senza un dio. Il regno dei cieli è solo un conforto alla morte biologica. Ma si può vivere senza questo conforto? SI
RispondiEliminasalve a tutti!Per me il regno dei cieli non è solo un conforto, ma è la certezza che noi non siamo soltanto uomini che nascono e muoiono,ma siamo uomini eterni, che nascono e muoiono nascendo nuovamente, Dio per me non è "l'oppio dei popoli", ma è la Via,La verità e la Vita, la fede è un dono, non nasce leggendo tutta la Bibbia o tutto il vangelo, ma misteriosamente nasce dentro di te!Devi solo coltivarla, io trovo gioia a conoscere sempre di più Gesù, come uomo è spettacolare!!Come Dio è meraviglioso, è tenero scoprire che ha dato la vita per noi, calandosi prima nella nostra umana natura, non solo ci ha promesso la Resurrezione, ha sconfitto la morte, anche noi come lui risorgeremo, è tutta questione di fede!Prego per tutti coloro che desiderano avere e riavere il dono della fede!!!Buona giornata a tutti!
RispondiEliminaAmmesso che non esista un creatore, l'uomo vive ugualmente nella dimensione permanente di
RispondiEliminacreatura, per un evidente motivo.
L'uomo non si autodetermina, non sceglie lui quando nascere, ne quando
morire. Questi due eventi fondamentali della sua esistenza,
quali la nascita e la morte, l'inizio e la fine, non sono
in suo potere.
L'uomo nasce bambino, qualcuno per lui sceglie tutto, il nome,
i vestiti, il cibo, l'asilo dove andare, la scuola dove andare, ecc..
Poi arriva ad un'età matura e comincia a scegliere da solo,
ma quella sua capacità di scelta gli è stata trasmessa, non
l'ha costruita lui da solo.
Diciamo quindi che i genitori sono il nostro Dio, se ci avessero abbandonato
in un cassonetto e non si fossero presi cura di noi nemmeno esisteremmo.
L'uomo nasce nella debolezza più assoluta, e la forza che poi acquista
gli viene donata. Siamo creati, siamo sempre debitori di qualcuno.
La forza che abbiamo è come un soffio, da un istante all'altro può venir meno,
da vecchi torniamo bambini, di nuovo deboli, la forza che avevamo
non c'è più, se qualcuno col suo amore non si prende cura di noi,
è veramente un guaio, ecco che torniamo ad essere deboli creature.
Non si può negare di essere creature, è un negare l'evidenza.
L'uomo può essere l'artista più geniale del mondo, se qualcuno
non gli dava la vita, la sua genialità non esisterebbe.
Tu stesso che neghi aprioristicamente l'esistenza di Dio,
sei costretto a negare la tua stessa esistenza se qualcuno non avesse
deciso per te di farti venire al mondo.
Ma cosa c'entra la mia esistenza con Dio? Negare l'esistenza di Dio è il punto in cui tutti, fedeli e non, dovrebbero partire. Partire dalla conoscenza e non dal conosciuto. Come dici tu io sono nato da mia madre. I miei genitori mi hanno fatto diventare Cattolico. Sono cresciuto in una società cattolica che ha paura delle domande, nemmeno le vede le domande. Ecco la pericolosità della religione. Fortunatamente ho aperto gli occhi. Sono in grado di mettere in discussione le verità che voi nemmeno sapete da dove vengono e se sono poi cosi vere. Cominciate con la negazione di Dio e partite alla ricerca.
RispondiEliminapecorella smarrita volontariamente
Ma non è vero che chi ha fede non si pone delle domande.
RispondiEliminaQuesto è un grande pregiudizio, chi crede in Dio è
un essere pensante ed intelligente.
La tua posizione è di una totale mancanza di rispetto,
perchè additi chi ha la fede come un essere non pensante
che subisce una verità come anestetico per combattere la paura della morte.
E' una visione molto limitata e infantile.
Ci sono stati santi che grazie alla fede hanno
fatto dei percorsi ascetici molto significativi,
lasciando all'umanità un patrimonio spirituale
inestimabile, San francesco, Sant'agostino, san ciro,
Santa Teresa d'Avila, e tantissimi altri.
Le loro vite sono un faro per credenti e non credenti.
Persone pensanti con una grande intelligenza spirituale, altro
che esseri non pensanti.
E' difficile avere la fede, così come è difficile non averla.
Rispetta entrambi i percorsi, quello del credente e quello
del non credente.