Il prossimo 24 aprile, nella nuova sala congressi del Castello Beccadelli di Marineo, sarà presentato il libro curato da Emanuela Iannazzo, intitolato La memoria, gli attrezzi e gli antichi mestieri della terra. L’opera - frutto dell’attiva collaborazione tra il CE.S.VO.P (Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo), il Circolo AUSER “Chinnici” e la Scuola Media di Misilmeri – ricostruisce fedelmente le condizioni di lavoro che hanno contrassegnato per secoli la vita di paesi come il nostro.
Il Centro Studi e Iniziative di Marineo (Ce.S.I.M) ha deciso di far conoscere alla comunità locale il lavoro pregevole realizzato nel Comune limitrofo per dare un contributo alla realizzazione di un Museo e di una Banca della Memoria nel nostro paese.
Con questo nome sono stati chiamati recentemente dei progetti tendenti alla salvaguardia di quel bene prezioso che è la MEMORIA. Un bene di cui, solo negli ultimi anni, si è cominciato a comprendere il valore.
Il Ce.S.I.M. ha iniziato il lavoro di recupero della memoria della millenaria civiltà contadina e delle tradizioni popolari locali più di trent’anni fa. Qualcuno ricorderà la Mostra degli attrezzi di lavoro legati ai cicli produttivi del grano e del latte e la Mostra fotografica sull’antico tessuto urbanistico di Marineo, riproposta recentemente, seppure in modo parziale, dalla Pro Loco. Tanti altri hanno contribuito negli anni scorsi a non smarrire la memoria collettiva. Basti pensare, solo per fare qualche esempio, al libro di Nino Di Sclafani e Ciro Spataro sul Fascio marinese della fine dell’800; agli studi di Giovanna Fiume sulla mafia e le classi dirigenti della provincia di Palermo nello stesso periodo storico; ai recenti lavori etno-antropologici di Nuccio Benanti e Franco Vitali e alla prima raccolta di scritti del poeta popolare Peppino Piraino. In tale contesto non si può non dare il benvenuto al nuovo Teatro dei Pupi di Onofrio Sanicola, che tanti riconoscimenti e consensi ha ricevuto da più parti.
Siamo convinti che, con il recente restauro di un’altra ala del Castello Beccadelli, ci sono tutte le condizioni per realizzare sia il Museo della Civiltà Contadina, sognato tanti anni fa, che la Banca o l’Archivio della memoria di cui si parla oggi.
Francesco Virga, Presidente del Ce.S.I.M. di Marineo.
secondo me creare un museo della civiltà contadina significa abbandonare il castello. Paradossalmente aprendoci un museo (a mio parere poco interessante) diventerebbe un luogo ''morto''. Un museo di questo genere attira pochi visitatori. Ormai ogni paese ha il proprio museo della civiltà contadina. I ''nostri'' locali sfruttiamoli per qualcosa di più interante.
RispondiEliminaFarei dei nuovi locali del castello luoghi di aggregazione giovanile, di mostre interessanti, estemporanee, per far rivivere quei locali. Ci vorrebbe comunque una programmazione seria, un cartellone di eventi di ogni genere che riesca attirare gente continuamente. Ormai ogni paese ha il proprio museo della civiltà contadina. I ''nostri'' locali sfruttiamoli per qualcosa di più interante.
abbiamo tutti sempre, la capacità di fare controproposte, alle quali non lavorare. forse sarebbe meglio sbracciarsi, ed andare oltre quel piccolo confine che è il nostro orticello
RispondiEliminaquella della scusa di non lavorare, di sbracciarsi, è una scusa vecchia, a marineo c'è chi si sbraccia e chi si muove, da sempre, solo che queste persone vengono sconfortate, dalla difficoltà di trovare locali e strutture facilmente accessibili.
RispondiEliminaI locali del castello potrebbero essere un occasione da non perdere, sono effettivamente troppi i musei della civiltà contadina in zona, e anche a farne uno a marineo, questi devono occupare tutti i nuovi locali?...non si possono usare le molte stanze vuote della zona "vecchia" ?
A Marineo eventi del genere saranno sempre "snobbati", nel senso che nella migliore delle ipotesi ci srarnno circa cinquanta partecipanti..."non cè cultura", e non ci sono incentivi ad accenderne la scintilla, soprattutto tra i giovani, e non solo a marineo. Cosa confermata dalla scarsa partecipazione (eufemismo) alla settimana della cultura a Palermo, ancora in corso fino al 25 aprile.
RispondiEliminaUna possibie soluzione potrebbe essere la creazione di attività collaterali un po meno impegnate, tipo musica, cinema ecc...
la cultura è impegno, non relax
RispondiEliminaSono pienamente daccordo con chi mi precede.
RispondiEliminaLa cultura accresce in noi dopo anni ed anni di impegno sudore ed streme difficoltà.
Son parecchio interessato di quest'iniziativa e sabato farò il possibile per essere presente.
Ringrazio provocopuscolo per la tempestività delle informazioni.
La cultura è un piacere, anche se è aquisita con impegno resta comunque un piacere. Il mio consiglio era finalizzato a far nascere in più gente possibile, e soprattutto nei giovani l'amore per la cultura, nella convinzione che esista una relazione positiva tra aumento della culura e miglioramento della condizione umana.
RispondiEliminaAnche perchè la scarsa partecipazione ad eventi del genere, sempre dal lato giovanile, è dettata dalla mancanza di conoscenza, quindi stimolando la partecipazione, si accresce la conoscenza e la voglia di cultura
E' solo una mia opinione
Ahimè, a causa di impegni lavorativi non son potuto essere presente... Qualcuno sa dirmi come è andata quest'evento che io ritevo particolarmente importante?
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