L'Associazione MarineoSolidale Martedi 27 luglio alle ore 21.00 in piazza sainte sigolene, presenta "Il Quotidiano del Volontariato".
Sotto trovate la locandina, la premessa del quaderno e l'indice degli interventi.
Alla fine della serata il quaderno sarà distribuito gratuitamente a tutti i presenti.
Sotto trovate la locandina, la premessa del quaderno e l'indice degli interventi.
Alla fine della serata il quaderno sarà distribuito gratuitamente a tutti i presenti.
PREMESSA
Dopo una lunga pausa ecco un altro quaderno di Marineo Solidale ONLUS. La realizzazione è stata resa possibile anche grazie all’intervento del Comune di Marineo che ha finanziato la proposta di realizzare due numeri del quaderno quale strumento di conoscenza non solo della nostra Associazione, ma di coordinamento e di stimolo del volontariato locale, offrendo ad altri portatori di interesse uno spazio di visibilità e comunicazione verso l’esterno.
Nel primo numero abbiamo iniziato un percorso di riflessione sul volontariato, sulla opportunità e necessità dell’impegno individuale nella costruzione di un mondo diverso. Alla base di questo impegno civile abbiamo sottolineato in più occasioni le motivazioni intimamente religiose che ci spingono a considerare prioritaria, per la realizzazione di questo percorso, la riflessione sulle cause dell’ingiustizia, della povertà, delle storture nelle relazioni tra Nord e Sud del mondo, della distribuzione ineguale e asimmetrica delle risorse della terra e delle possibilità di accesso ad esse, oggi di fatto impedita a fasce sempre più ampie dell’umanità. Continuiamo ad assistere impassibili e colpevolmente ignari all’esistenza di un quarto di umanità fuori dal sistema economico e dall’accesso alle risorse minime per la sopravvivenza. Ci accorgiamo degli ultimi solo se bussano, su barconi sgangherati, alle nostre porte; salvo, poi, a ricacciarli indie-tro per decreto, ovvero quando una calamità na-turale ce li mo-stra per qualche istante sui mass media laceri e moribondi.
Pensiamo che questo spu-nto di riflessione debba costituire il passo verso la presa di coscienza della realtà e verso l’inizio per un reale cambiamento, a partire da noi, qui e ora nel nostro presente. Siamo spesso portati a vedere le cose da un angolo visuale troppo ristretto, abituati come siamo a galleggiare rassegnati nei mille problemi della nostra quotidianità. Anzi veniamo risucchiati nel nostro particolare individualismo, in continua competizione con chi ci sta vicino. Non c’è più chiaro e condiviso a livello individuale e comunitario il concetto di bene comune, come di qualcosa per il quale vale la pena di lavorare, in forza della responsabilità che ci proviene dal vivere in una società civile.
Siamo disincantati e disillusi da una realtà che poco spazio lascia al futuro e alla speranza di un cambiamento. Sembra mancare la forza per tentare il nuovo, per osare la speranza, per mettersi di nuovo sulla barca e navigare oltre il presente.
Come cittadini, oltre che come cristiani siamo chiamati a ricercare il bene comune. “Volere il bene comune”, si legge nella Caritas in Veritate di Benedetto XVI, “e adoperarsi per esso è esigenza di giustizia e di carità. Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall'altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città. Si ama tanto più efficacemente il prossimo, quanto più ci si adopera per un bene comune rispondente anche ai suoi reali bisogni. Ogni cristiano è chiamato a questa carità…. Come ogni impegno per la giustizia, esso s'inscrive in quella testimonianza della carità divina che, operando nel tempo, prepara l'eterno. L'azione dell'uomo sulla terra, quando è ispirata e sostenuta dalla carità, contribuisce all'edificazione di quella universale città di Dio verso cui avanza la storia della famiglia umana. In una società in via di globalizzazione, il bene comune e l'impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell'intera famiglia umana, vale a dire della comunità dei popoli e delle Nazioni così da dare forma di unità e di pace alla città dell'uomo, e renderla in qualche misura anticipazione prefiguratrice della città senza barriere di Dio”. Vincere il senso di impotenza e la rassegnazione fatalistica si può solo se ci si guarda attorno e si assume come cifra del proprio essere cristiano non le pie pratiche ma l’impegno concreto per la Giustizia e la Carità.
Strada facendo, si incontra il bene che cammina, che va con le gambe di tante persone che lavorano e operano per il bene comune, che non si rassegnano a vivere nell’inferno della nostra realtà. E allora ci si può accorgere che vi sono persone che si spendono per alleviare le sofferenze degli ammalati, che lavorano per l’educazione dei ragazzi e dei giovani, che operano per dare una mano concreta allo sviluppo del Sud del mondo aiutando alcune realtà dei paesi in via di sviluppo, che pensano alle tante povertà del nostro paese che la crisi economica ha acuito, condividendo la fatica del vivere quotidiano dei più bisognosi fornendo un qualche ristoro alle famiglie che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese, che lavorano entusiasti per dare un servizio nelle emergenze individuali e collettive. Le note delle associazioni marinesi che abbiamo interpellato, nonché l’esperienza di alcuni concittadini, le abbiamo volute presentare proprio per dare testimonianza del bene che va, e per questo li ringraziamo vivamente.
Crediamo che nel nostro paese ci sia ancora una riserva di capacità e di risorse che possono mettersi in gioco su questa strada, che ha bisogno di essere coinvolta e accesa nella passione civile per il bene comune. Crediamo in un impegno consapevole e critico del tipo di realtà nella quale operiamo. In questo senso il volontariato ha una funzione cruciale perché deve costituire il luogo dell’impegno gratuito per la costruzione di legami significativi per la realizzazione del bene comune.
Fare rete è una sfida e una scommessa che lanciamo a quanti di buona volontà condividono la voglia di fare nuove le cose.
MARINEOSOLIDALE ONLUS
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