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30/10/08
Il decreto Gelmini
Come è già noto, ieri il senato ha approvato il decreto Gelmini sulla scuola. Ed è così che si dà il via definitivo ai punti cardine del decreto, come: la valutazione del comportamento degli studenti (effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico), la valutazione sul rendimento scolastico degli studenti, l’adozione dei libri di testo per almeno cinque anni, i provvedimenti per la sicurezza delle scuole e l’introduzione del maestro unico nella scuola primaria. Dunque, l’obiettivo del ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini, è ormai chiaro, ossia quello di cambiare radicalmente la scuola prendendo dei provvedimenti che mirano a preservare la serietà, il merito e l’educazione. A scapito di ciò, di giorno in giorno aumentano inesorabilmente le proteste in tutte le piazze più importanti d’Italia e, come se non bastasse, sono anche tante le risse che si sono verificate tra giovani di estrema destra e di sinistra, tendenti a difendere e favorire i propri diritti. Infatti, secondo molti studenti l’attuazione della legge creerebbe risultati dirompenti non solo sulle scuole, ma soprattutto sulle sedi universitarie a causa dei pesanti tagli al personale didattico che verranno eseguiti. Oltre ai tagli delle docenze e delle risorse, secondo gli studenti le proposte del Ministro Gelmini influiranno negativamente anche sullo sviluppo della ricerca, in quanto si prevedono tagli pesantissimi nei finanziamenti per la ricerca. E la reazione dell’opposizione? Subito dopo l’approvazione del decreto sulla scuola, la sinistra risponde lanciando un Referendum tramite una raccolta firme. Un’idea considerata dallo stesso Pd una grande iniziativa civile, non a caso anche i maggiori esponenti dell’opposizione (Veltroni, Di Pietro, Rosy Bindi) continuano a manifestare in piazza a fianco degli studenti. Ma l’idea del Referendum per l’abrogazione del decreto è stata ovviamente bocciata dal Pdl. Ed intanto Berlusconi continua a colpevolizzare la sinistra, sostenendo fermamente che essa sia riuscita ad ingannare una buona parte degli studenti, alimentando in tal modo i vari cortei antidecreto Gelmini. Ma la lunga corsa non è ancora finita: la Gelmini ha già annunciato che a breve presenterà anche il piano sull’università. E allora, non ci resta altro che aspettare il verdetto finale con un’unica speranza, ossia quella di giungere ad una fruttuosa conclusione, affinché i giovani possano guardare con più fiducia il loro futuro. E voi, credete che il governo si sia mostrato incurante ed indifferente nei confronti degli studenti e degli insegnanti che ancora adesso sono in strada per dire no al decreto? Oppure appoggiate quella parte silenziosa di studenti che crede che questa riforma sia un buon inizio per cambiare la scuola? E quale potrebbe essere, secondo voi, una delle basi su cui l’Italia può ricostruire il suo futuro?
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A mio avviso un ministro di tale bellezza ha concepito una riforma rispettivamente BELLISSIMA!!! E' questo lo grido ai quattro venti "adaciu e forti".
RispondiEliminaCondivido al 100%.
RispondiEliminaRISPOSTA AGLI AUTORI DEI DUE COMMENTI : Il futuro dei giovani studenti è nelle mani sbagliate!!! Come potete lasciare dei commenti così poveri? il governo va avanti ignorando un grande movimento popolare, il governo non vuole ascoltare nessun appello per il ritiro del decreto Gelmini...e gente assente e silenziosa come voi continua ad appoggiarlo! Non avete ancora capito che rispetto all'Italia intera siete la minoranza!!! Un consiglio: Interessatevi di più sul vostro fututo.
RispondiEliminaecco cosa produrrà il decreto: ignoranti pecoroni in seguito ad un regime che proclamerà le capacità una cosa superflua e favorirà il conto bancario
RispondiEliminaPer i primi due anonimi: prima di scrivere queste sciocchezze, andate a leggere bene i decreti 133 e 137 (orami legge) e giudicate con cognizione di causa!!!!!!!!!
RispondiEliminaMI sorprende cm anke voi del provocopuscolo sembrate disinformati....la ormai legge Gelmini non parla assolutamente di università e non posso fare a meno di notare cm la maggiorparte di studenti e non scendono nelle piazze a minifestare senza sapere di cosa si parli, anke se si farà il referendum sulla legge Gelmini rimarranno i tagli all'università e alla ricerca provocati dalle leggi fatte a giugno....vorrei tenere a precisare ke sono contrario a qst tagli e al maestro unico ma mi dispiace vedere davvero manifestazioni in cui +della metà non sa di cosa si parli e contro cosa si manifesta!! sperando nel superamento della crisi generale spero ke qualcuno parli con cognizione di causa!!!
RispondiEliminaMI sorprende cm anke voi del provocopuscolo sembrate disinformati....la ormai legge Gelmini non parla assolutamente di università e non posso fare a meno di notare cm la maggiorparte di studenti e non scendono nelle piazze a minifestare senza sapere di cosa si parli, anke se si farà il referendum sulla legge Gelmini rimarranno i tagli all'università e alla ricerca provocati dalle leggi fatte a giugno....vorrei tenere a precisare ke sono contrario a qst tagli e al maestro unico ma mi dispiace vedere davvero manifestazioni in cui +della metà non sa di cosa si parli e contro cosa si manifesta!! sperando nel superamento della crisi generale spero ke qualcuno parli con cognizione di causa!!!
RispondiEliminaL'ARTICOLO DICE QUESTO: Ma la lunga corsa non è ancora finita: la Gelmini ha già annunciato che a breve presenterà anche il piano sull’università. E allora, non ci resta altro che aspettare il verdetto finale con un’unica speranza, ossia quella di giungere ad una fruttuosa conclusione, affinché i giovani possano guardare con più fiducia il loro futuro. DISINFORMATO sarai te, oppure la tua licenza elementare non ti consente ancora di afferrare i concetti???
RispondiEliminaIl Referendum sarebbe la soluzione migliore (l'unica soluzione saggia e civile). Peccato però che il Pdl non è d'accordo (e chissà perchè?!).Deve essere il popolo a decidere se approvare il decreto Gelmini o meno e non loro!!!
RispondiEliminaall'aninimo che mi precede.
RispondiEliminaanch'io sono contro le riforme fatte e i tagli avuti:purtroppo però il referendum non è cosa saggia, perchè ormai i tagli sono nella finanziaria.Con il referendum andresti veramente a decidere solo sull'uso del grembiulino.Non sono sicuramente di centro destra, anzi vorrei sottolineare come sarebbe opportuno continuare la protesta contro questo regime camuffato,(non tanto)da governo democratico.Però un pensiero mi sfiora; tanti di voi avranno votato per l'attuale maggioranza; magari spinti dalle convinzioni familiari.Oggi scendono in piazza e sono additati come sobillatori di masse.Ma domani ci arebbero le elezioni, li votereste ancora?credo di si.
Non voterei nessuno a causa della mia totale disapprovazione per tante baggianate, sia della detsra che della sinistra. Non dimentichiamo che si tratta comunque di persone disposte a tutto pur di intascare il doppio di ciò che possiedono. Sembra ridicolo ma "il Parlamento Italiano è la fonte dell'ingiustizia" : cazzo!ogni parlamentare al mese guadagna circa 30 volte più di un normale impiegato e circa 60 volte più di un umile operaio.Ma cosa fanno in più rispetto a noi? VIVONO E GODONO DI PRIVILEGI, togliendoci la possibilità di guardare il nostro futuro con ottimismo. TAGLIATE I VOSTRI STIPENDI STUPIDI IDIOTI e non quelle poche certezze che col tempo abbiamo costruito!!!!
RispondiEliminastupidi idioti? gli idioti siamo noi che continuiamo a votarli..... :))) da quelle pecore ke siamo!!
RispondiEliminaEffettivamente non hai tutti i torti! gli stupidi siamo proprio noi che continuando a votare portiamo avanti la loro ideologia di merda.I tagli dovrebbero farli nei loro stipendi e non nella nostre tasche! Ma viviamo in un Paese democratico o no? "Democrazia" etimologicamente vuol dire “potere del popolo”,se solo potessimo far qualcosa!!!
RispondiEliminaSarebbe interessante sapere cosa ne pensa l'assessore Rinaldi, visto che vive la situazione da protagonista. Può dirci gli aspetti positivi e quelli negativi della riforma oltre agli aspetti positivi e quelli negativi del mondo universitario ed in particolare dell'Università di Palermo
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