
Siamo lieti di presentarvi questo nuovo spazio dedicato interamente alla poesia fatta in casa, alla poesia di strada, alla poesia dei poveri, dei poeti che non hanno voce.
Quindi, cerchiamo di preservare la bellezza di questo spazio!
Confidiamo sul fatto che nessuno lo rovini.
POESIA DELLA SETTIMANA:
Ciruzzu
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Ciruzzu è un cristianu curtuliddu,
li picciotti marinisi vannu tutti nn’iddu.
Vinni vodka, campari e martini
e si fà pitittu, puru patatini.
Li cosi su troppu mircati,
mancu parinu accattati,
li bicchiera su abbunnanti,
neca è comu a l’atri banni....
Nni Ciruzzu la sira c’è burdellu,
un mali a pena scinniri m’Palermu.
Li picciotti assittati nta li scaluneddi,
talianu li fimmini passiari, ma sulu chiddi beddi....
Arrivannu un certu orariu Ciruzzu cumincia arrisittari,
chissa è l’ura ca nn’amu arricampari,
chi tristezza, chi malincunia,
pinsannu ca a ghiri dintra mi sentu na fitinzia.
Veni dumani ca è natru iornu,
e na cosa è sicura: nni Ciruzzu tornu!
Estate 2005 (Ezio Spataro)
Le rime sono straordinarie. Conoscendo il personaggio preso in questione (Ciruzzu) ed essendomi trovato, spesso e volentieri, tra la folla estiva nel suo piccolo locale, devo ammettere che i versi cadono a pennello.
RispondiEliminaChe bella poesia!
Complimentiiiiiii!!! E' davvero una bella idea questa della poesie.
RispondiEliminaPS. complimenti all'autore.
Lia Leone, Enza Realmuto e Francesca Tuzzolino. Anno 1957 circa.
RispondiEliminanna la staciuni suda setti cammisi,
RispondiEliminadarre' lu bancuni pi tri misi
ca parinu quasi millanni
picch'issu Ciruzzu servi in mutanni.
La foto è molto bella. Ma avete visto la Rocca! è un vero splendore! Per quanto riguarda la poesia è divertentissima ahahahah .
RispondiEliminaI miei più sinceri complimenti a Ezio Spataro.
Peccato però che da Ciruzzu non è più come una volta.Altro che folla!Con i nuovi pub (dai pupi,da R.Vivona e Mantellina,blu forest,...) i clienti si sparpaglieranno a destra e a sinistra causando una crisi collettiva di tutti i locali marinesi.La vedo brutta.
RispondiEliminaComunque,bella poesia.
A mio avviso in estate si ripopola, ed anche tanto!!! Ovviamente con ciò non voglio portare sfiga a gli altri locali, anzi!!! In bocca al lupo a tutti e buona fortuna.
RispondiElimina"passamu la vita
RispondiEliminacomu robbi
stinnuti n'ta
un filu di ferru:
aspitannu lu
suli di l'amuri
e lu venti
di la morti!"
questo anonimo lo conosco......è un mio carissimo amico
RispondiEliminaComplimenti "spadino" per la splendida poesia che ci hai voluto doare targata 2005 ... se ne hai delle altre perche' non condividerLe assieme ad i uoi compaesani!
RispondiEliminaInfine volevo fare un invito al Ns compaesano Vono Carmelo (friscu fricu dutturi) di arricchiire il post delle sue poesie che penso faranno la felicita' di tutti!
"Amuni' Carme' fatti curaggiu ca la prossima poesia ca vulemu attintari e la to!"
targata anni 70 :)
RispondiEliminaMARINEO, paese di poeti, pittori, autori, musicisti ed attori, fucina d'arte e di modestia. Dove sono andati a finire gli scarpari, li fallignama e li siddunari? Speriamo che possiamo campare con queste risorse, perche ci siamo ittati tutti dentro fino al collo. Ogni famiglia porta avanti uno o due artisti. Ne vedremo di poesie a scattapansa...
RispondiEliminaLa redazione dopo aver ricevuto una mail dal diretto interessato, per correttezza, ha ritenuto oppurtuno mettere a conoscenza i propri lettori che l'autore della poesia pubblicata fra i commenti è del Prof. Ciro Spataro.
RispondiElimina"passamu la vita
comu robbi
stinnuti n'ta
un filu di ferru:
aspitannu lu
suli di l'amuri
e lu venti
di la morti!"
Prof. Ciro Spataro
Bella anche quest'ultima. Poco divertente,ma in compenso molto più riflessiva e nostalgica. Complimenti.
RispondiEliminaIn altre parole, professore,
RispondiEliminal'acqua lu vagna e lu ventu l'asciuca, e poi macari mori. Semplice, questa e' la vita...
l'acqua lu vagna e lu ventu l'asciuca è ben altra cosa, ma se x te la poesia vuol dire questo.....pazienza..........
RispondiEliminaBravo!
RispondiEliminaAllora arca di scienza, qual'e' la differenza che la vita e' stesa su un fil di ferro?
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