
MANIFESTAZIONE “STOP OMOFOBIA” – 18 SETTEMBRE 2009, ORE 18.00 – PALERMO
ASSOCIAZIONE OMOSESSUALE ARTICOLO 3 PALERMO, ARCIGAY PALERMO,
AGEDO PALERMO, ARCILESBICA LADY OSCAR PALERMO
Documento Politico
L’escalation di violenza omofoba che ha colpito in queste settimane le nostre città non può essere considerata una novità. Quanto accaduto a Roma, Firenze, Napoli, Bologna e Messina non deve colpire e spaventare la comunità gay, lesbica, trans più di quanto essa ha già subito negli ultimi anni: incendi alle associazioni ed ai locali LGBT, aggressioni subite nei luoghi di incontro, ragazze e ragazzi picchiati e accoltellati, in alcuni casi dagli stessi familiari. E questi fatti non sono ”altro” rispetto agli innumerevoli episodi di violenza razzista o agli infiniti casi di stupri, omicidi, violenze sessiste perpetrati sui corpi delle donne. La vera novità degli ultimi mesi è invece che queste violenze, innegabilmente figlie di una recrudescenza fascista, godono di una copertura politica a 360 gradi grazie alla vittoria culturale ed elettorale delle destre ed al colpevole silenzio del centrosinistra, che si accompagna alla manifesta incapacità di tutta una classe politica di immaginare e costruire un paese differente e più civile. L’Italia sembra condannata, non solo dal conservatorismo della destra ma anche dal neo-moderatismo del centrosinistra, ad un presente e ad un futuro in cui le parole rispetto delle differenze e laicità sono svuotate di significato. Considerazioni banalmente moralistiche, spacciate in mala fede per etiche e/o religiose, prendono il sopravvento sul bene comune, sul benessere dei cittadini e delle cittadine, sul rispetto per i corpi, i sentimenti, i desideri, le speranze delle donne e degli uomini. Ci si accanisce per far decidere alla Legge il momento e le modalità con cui si viene al mondo; ci si accanisce sui corpi morenti per far stabilire alle istituzioni come e quando passare a miglior vita; ma non ci si preoccupa di tutto quel che accade tra il momento della nascita e quello della morte. Se si cresce poveri, senza lavoro, senza il rispetto altrui a causa del colore della propria pelle, senza il rispetto per il fondamentale diritto di scegliere chi amare e chi desiderare, tutto ciò sembra non interessare le nostre Istituzioni. E nel loro silenzio nasce e cresce il disprezzo per i nostri corpi, violati quando hanno un colore diverso dal nostro, quando sono i corpi delle donne, quando sono portatori di espressioni del desiderio differenti rispetto a quelle della maggioranza. Ecco, forse il motivo principale per il quale oggi manifestiamo è proprio la volontà di urlare il nostro diritto a non vedere più mortificate le nostre persone e a vederle rispettate nel loro essere portatrici di desideri e sentimenti sani, gioiosi e vitali. Gli episodi di violenza delle scorse settimane non sono altro che un tentativo di non farci sentire al sicuro nemmeno nei luoghi che consideriamo nostri per ricacciarci nelle nostre case, condannati a vergognarci di quello che siamo. Esattamente come le violenze contro le donne sono l’ultimo feroce tentativo di tenerle chiuse in casa per lasciare il controllo del resto del mondo nelle mani degli uomini. Ma noi non abbiamo nulla di cui vergognarci, non abbiamo nulla da nascondere nel segreto delle nostre case: abbiamo invece il diritto di vivere liberamente la nostra vita alla luce del sole. E vogliamo che questo diritto ci venga riconosciuto innanzitutto dalle nostre Istituzioni. L’Italia è uno degli ultimi paesi europei a non avere ancora una legge contro l’omofobia, una legge che riconosca l’aggravante della discriminazione fondata sull’orientamento sessuale al pari di quanto avviene per le discriminazioni fondate sul colore della pelle o sulle convinzioni religiose. Il progetto di legge per la cosiddetta estensione della Legge Mancino ai reati commessi con l’aggravante della discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere marcisce da anni in Parlamento e spaventa la Destra tanto quanto larga parte del Centrosinistra. E’ stato discusso, modificato, impoverito, fino a diventare una nuova proposta (purtroppo appoggiata dalla onorevole Paola Concia, unica lesbica dichiarata nel nostro Parlamento) che, se approvata, non tutelerà i nostri diritti e non ci proteggerà da violenze e persecuzioni. Il primo atto della nostra comunità LGBT deve essere quello di ribellarsi a questa riscrittura della Legge e le Associazioni, i movimenti devono impegnarsi ufficialmente a non riconoscere lo stravolgimento operato dal Parlamento e scendere in piazza per chiedere con forza che si torni al progetto originario di estensione della Legge Mancino. In questi anni abbiamo già commesso tanti errori: le Associazioni hanno perso la capacità di parlare alla comunità LGBT, hanno rinunciato al compito di fare politica, di disegnare un mondo migliore, di costruire un paese realmente moderno e laico per i milioni di gay, lesbiche e trans che ci vivono quotidianamente; e a sua volta la comunità LGBT ha smesso di essere una comunità politica unita da un progetto di cambiamento della società per diventare una comunità di consumatori, di clienti di pub e discoteche. Uomini e donne che si accontentano del proprio diritto di divertirsi insieme dalle 22 in poi, ma che hanno rinunciato a combattere per avere delle vite migliori e più felici anche nelle altre ore del giorno: per strada, nelle proprie case, nei luoghi del proprio lavoro. Il nostro compito come Associazioni LGBT è riprendere da oggi un confronto serrato con le Istituzioni perché venga tutelato il nostro diritto alla serena e piena affermazione “di sé” in ogni luogo ed in ogni ora del giorno. Nei nostri locali così come in ogni angolo delle nostre città. Per questo il nostro lavoro non può e non deve esaurirsi nell’impegno sull’estensione della Legge Mancino. Ma deve estendersi in ogni luogo istituzionale, a partire dalla nostra città e dalla nostra Provincia. Al Presidente Avanti, per esempio, chiediamo di spendere i soldi, che sono anche nostri, non per finanziare spettacoli indegni, come quello recentemente animato da Radio 105, che strappano la risata ridicolizzando gay, lesbiche e trans, ma per agevolare e finanziare, invece, l’ingresso dei comuni della nostra Provincia nella Rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) per creare un confronto a livello nazionale sul tema della discriminazione e degli strumenti che gli Enti Locali possono utilizzare per combatterla e per diffondere presso le nostre comunità il rispetto per ogni differenza. Ed al Comune di Palermo chiediamo, con la stessa forza e con la stessa urgenza, di costituire e finanziare un Osservatorio Permanente che raccolga Istituzioni, Questure, Associazioni LGBT col compito di prevenire le violenze omofobe, sia attraverso lo studio e la raccolta di dati e di testimonianze che permettano di valutare la reale entità del fenomeno nel nostro territorio sia attraverso la predisposizione di strumenti che aiutino le vittime di queste violenze e che tutelino la comunità LGBT dal diffondersi ulteriore di episodi di discriminazione. “La lotta contro ogni sopruso ai danni delle donne, contro la xenofobia, contro l’omofobia fa tutt’uno con la causa del rifiuto dell’intolleranza e della violenza, in larga misura oggi alimentata dall’ignoranza, dalla perdita dei valori ideali e morali, da un allontanamento spesso inconsapevole dai principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza della nazione democratica”. E la nostra Costituzione condanna la discriminazione anche quando essa è fondata sull’orientamento sessuale “una nozione innovativa che va ricordata e sottolineata nel momento in cui l’intolleranza colpisce persone e comunità omosessuali”. Queste parole non provengono da un pulpito qualsiasi ma sono le parole pronunciate pochi giorni fa dal nostro Presidente della Repubblica Napolitano. Possiamo addirittura dire che in esse vi è il pieno riconoscimento del nostro diritto di essere qui oggi e la piena copertura politica ed Istituzionale alle nostre richieste, alle nostre battaglie, alla nostra legittima aspirazione ad essere donne e uomini liberi di vivere le proprie scelte, i propri sentimenti ed i propri desideri. Impegniamoci quindi da oggi tutte e tutti e continuare insieme questa battaglia affinchè le parole del nostro Presidente non restino una semplice speranza, ma diventino nel più breve tempo possibile la bandiera di un’Italia libera, laica e meno spaventata dai desideri, dai sentimenti dalla dignità e dalla felicità ricca di colori che le nostre menti, i nostri cuori e i nostri corpi sono capaci di esprimere.
Hanno aderito alla Manifestazione:
Aido Trapani, Ali d’Aquila, Altro Quando, Amnesty International, Arci Sicilia e Palermo Arcigay Sicilia, Arcobalena, Ask 191, Blow Up, CEIPES, CGIL CdLM Palermo, CGIL Sicilia, Chiesa Valdese
Collettivo 20 luglio, Comitato Diversa-Mente Insieme, Comune di Marineo
Comunisti-Sinistra Popolare Palermo, ContrariaMente, Cobas Sicilia e Palermo
Esecutivo Scuola PD Palermo, ExKarcere, Exit, Fed. dei Comunisti Anarchici Sicilia, Fed. PRC Palermo Fed. Giovani Socialisti, FLC CGIL Palermo, I Candelai, Generazione in Movimento Piana degli Albanesi
Genitori Democratici Palermo, Giovani Comunisti, Giovani Democratici Siciliani, Giovani IDV Palermo Giustizia e Libertá Palermo, Italia dei Valori Sicilia, Laboratorio Studentesco Luigi delle Bicocche KèPalermo, Laboratorio Z, Left, Le Malefimmine, Malausséne, Mezzocielo, Movimento RadicalSocialista
Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Partito Democratico Palermo, Quir, Rete Re.A.Dy
Partito Liberale Italiano Palermo, Radicali Italiani Palermo, Rete degli Studenti Rete 28 aprile
SLC-CGIL, Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertá, Smasher, Stanze al Genio, Un’altra Storia
c'e la commedia del battello ebbro, non posso venire
RispondiEliminaè una presa di coscenza importante.
RispondiEliminanon penso che manifestazioni omofobe di questi giorni siano del tutti inedite; anche in passato ci sono state, solo celate, non 'visibili';
se la stampa dà risalto a fatti di cronaca di violenza su omosessiali, è un dato positivo.
la violenza è da bandire, in ogni caso;
per questo, eventi di questo genere non possono che fare bene.
purchè non si arrivi al gay pride
RispondiEliminascusate ma ke c'entra il cavalierato con l'omofobia?
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RispondiEliminaMANIFESTAZIONE “STOP OMOFOBIA” – 18 SETTEMBRE 2009, ORE 18.00 – PALERMO: il corteo parte da P.ZZA S.OLIVA ED ARRIVA ALLA SEDE DEL COMUNE DI PALERMO
RispondiEliminama se io sono contrario all'omosessualità sono considerato un malato grave o lieve? Se credo nella famiglia, intesa come l'unica fonte di vita, di crescita, unico veicolo della società completo di tutte le componenti, equilibrata e collaudata da millenni, se sono qui, oggi, è perchè sono la continuazione di una catena infinita costituita tra l'unione di un uomo e una donna, fino ad arrivare a me! Se diventiamo tutti gay o lesbiche, chi avrà in sè l'amore, quell'amore grande di generare la vita? Un giorno, l'umanità, si creerà in provetta!!! In bocca al lupo, Uomo!
RispondiEliminaah, dimenticavo, si nasce maschio oppure femmina, e poi si può credere in quello che si vuole!
RispondiEliminaall'anonimo delle 23,16:
RispondiEliminadavvero si può credere in quello che si vuole? davvero gli omosessuali sono liberi di esserlo? nel loro intimo si, certamente, ma quanto al sociale i fatti dimostrano il contrario;
il fatto è invece questo:tra gli eterosessuali c'è un atteggiamento diffuso, aberrato, come se l'amore omosessuale vi stesse togliendo qualcosa;
ma di cosa avete paura?
di due persone che si amano, e del medesimo sesso?
ma perchè non lasciate in pace le persone di fare davvero quello che vogliono, se ciò non lede la libertà del prossimo?
e l'amore tra persone dello stesso sesso non lede, PER PRINCIPIO, la libertà di nessuno, anzi.
chi ha paura dell'amore tra persone dello stesso sesso, ha paura solo di se stesso.
firmato: un eterosessuale.
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RispondiEliminaPurtroppo l'omofobia esiste e ne è la prova tangibile questo blog. Come mai molti post sono stati eliminati dagli amministratori? Non voglio passare per quello che si sente perseguitato da tutti, ma posso solo immaginare quante cattiverie sono state scritte.
RispondiEliminaNon mi firmo perchè non ho il coraggio di farlo. Grazie ai pregiudizi e alla mancanza di rispetto per le scelte altrui oggi mi manca il coraggio di urlare al mondo che sono felice di stare accanto ad un altro uomo come me. Non mi sento diverso. La diversità la vedo nelle persone che non capiscono ciò che io sento. La libertà degli altri finisce dove comincia la mia libertà... purtroppo io non mi sento libero. Mi sento imprigionato da questa società omofobica. E che fare? Mettere una corda al collo e concludere tutto così? Vivere una vita al buio? No!!! Non voglio questo! Voglio vivere la mia vita così come ho fatto fino ad ora. Sono un ragazzo normalissimo al quale piace divertirsi, stare con gli amici, essere parte attiva della vita del paese...tutti mi rispettano. Ma se qualcuno saprebbe dei miei sentimenti!? Sarei visto come la stessa persona o sotto un altro occhio? Voi che dite?
Concludo con le parole di una canzone "...dimmi che male c'è se ami un'altro come te. L'amore non ha sesso, il brivido è lo stesso..."
ma se io sono contrario all'omosessualità sono considerato un malato grave o lieve?
RispondiEliminarisposta: se sei contrario non sei malato in alcu modo, ma se pensi che il tuo pensiero debba per forza essere condiviso da gente diversa e se per farlo non esiti a picchiare, insultare, schernire e privare di diritti i gay...allora sei malatissimo e di una malattia che Gesù Cristo odiava più di tutte e cioè l'intolleranza, la crudeltà.
Io non sono gay, non posso evitare di avere dei brividi se vedo due gay baciarsi ma ciò fa parte dela mia cultura e non me ne vergogno. Ma la mia cultura mi impne anche di rispettare le scelte degli altri se queste riguardano solo loro. e un gay pride per me è uguale a una sfilata di comunisti, fascisti, interisti, etc...
L'amore è amore e l'amore porta solo cose buone.
Firmato: uno che si schifìa a guardare "Brokeback mountain"
no ti prego non accostare un gay pride ad una sfilata di fascisti. quelle si chiamavano ronde.
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RispondiEliminaVoi che invece parlate tanto e dimostrate conseguentemente di avere tanto tempo a disposizione, perchè non scrivete un post e lo inviate alla redazione?
RispondiEliminaSono convintissimo che non avrebbero nulla in contrario a pubblicare le notizie anche degli anonimi!
Impariamo a collaborare invece di criticare la qualsiasi.
ma non intendevo dire che i gay sono come fascisti,...volevo dire che mi piacerebbe che ognuno accettasse le manifestazioni degli altri, anche di chi la pensa in modo diverso da lui.
RispondiEliminaNon vorranno i gay esigere di poter fare il pride, vietando, nello stesso tempo, ai fascisti di fare il loro? La libertà verso tutti e per tutti.
io, in ogni caso, resterei a casa sia per il gay pride che per le ronde...ma di certo non vieterei nè l'uno neè l'altro.
Firmato: un comunista che si schifìa a guardare "Brokeback mountain"
Sono gay un marinese, nessuno lo sa e vivo bene. Molti miei paesani lo sono, nessuno lo sa e vivono bene. "VIVI E LASCIA VIVERE"
RispondiEliminaa quanto pare si può vivere la propria sessualità come gli pare anche nell'ombra e non per questo si vive male.
RispondiEliminaecco a voi l'articolo di oggi su live sicilia http://www.livesicilia.it/2009/09/19/per-amore-solo-per-amore-2/
RispondiEliminasono marinese ma vivo fuori da tempo. ho scelto di vivere fuori perchè sono gay e mi piace limonare con altri maschi!
RispondiEliminaMi piace fare le vacanze in Turchia, Marocco.
A Marineo, grazie, alla mentalità bigotta delle persone che vanno in chiesa sono stato costretto a fuggire, perchè tutti mi guardavano come un lebbroso. Io sono gay ed ho il diritto di fare l'amore come lo fate tutti voi. Mi paice essere coccolato dal mip uomo e fare l'amore con lui quando ne ho voglia. Del resto, conosco coppie etero più depravate di quelli che considerano gay. Almeno, io non vado ai sexy shop e non compro materiale porno per andare la domenica in chiesa.
Un gay marinese
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RispondiEliminaSono d'accordo con l'anonimo "gay marisese"! C'è troppa ipocrisia a Marineo. Tutti ci scandalizziamo se uno è gay, ma non diciamo niente se un marito che ha giurato "amore eterno" in Chiesa, fa le corna alla moglie tutti i giorni. Bella coerenza! La coerenza di facciata. Nesuno parla tanto nessuno vede niente.
RispondiEliminaContinua così, amico mio. Hai fatto bene a scappare da questo paese.
ma chi l'ha detto che fare le corna alla moglie è corretto? Chi nn si scanfdalizza di ciò? Ma che dici? Ma dove vivi? A marineo, succedesse (e succede, altro che) cose di qst genere, si crea un tam tam che nemmeno te lo immaggini! Non c'entra un c... il paragone! E poi, i gay, nn si fanno le corna tra di loro? Che sono immuni da qst? mah....!
RispondiEliminaChi fa le corna, e poi si ravvede, perchè la misericordia di Dio è grande, non dovrà vergognarsi di nulla!
RispondiEliminaLa Chiesa non ammette i gay! Che c'è di male..; non ammette il preservativo..che c'è di male..! non ammette le convivenze etc etc...che c'è di male..! O ci stai o non ci stai..! Sei libero di agire cosi come libero ti lascia il Padre Eterno di credere e accettare Dio e non credere e non accettarlo, quindi seguire liberamente la tua strada; ognuno di noi, renderà conto solo a LUi e a nessun altro!
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RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=A6w15YFYz9s
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=PNTT_kFpibw
RispondiEliminaNon posso non rispondere alla sollecitazione dell'anonimo che propone un video sulle riparazione e sulle terapie di conversione di natura religiosa (e antiscientifica) delle omosessualità. Qui bisogna distinguere tra discorso di fede (cosa che non mi riguarda e su cui a nessuno è lecito discettare) e "pregiudizi di fede" e percezione pubblica dei discorsi di fede. Inizio dicendo che l'APA, l'american psychiatric Association, l'associazione scientifica più accreditata al mondo ha derubricato l'omosessualità come malattia e ritiene le terapie riparative (ovvero tutti queglia pprocci che sosterrebbero che si possa cambiare orientamento sessuale; immaginatevi se siete maschi etero che qualcuno possa attarverso tecniche varie farvi apprezzare il pene come oggetto erotico!!!)pericolose ed antiscientifche. Nella clinica con clienti omosessuali, nel corso del tempo, si sono affermate ed hanno prevalso diverse “tipologie” di trattamenti psicoterapeutici: dagli approcci correttivi, infatti, si è giunti al
RispondiEliminapiù recente approccio affermativo.
Prescindendo dal sottolineare i danni procurati dalle “terapie riparative”, sembra utile
ricordare che non si tratta tanto di optare per un modello di “terapia affermativa” quanto piuttosto sia necessario, molto più semplicemente, attuare una terapia libera da pregiudizi, condotta da uno psicologo che sappia tenere in buon conto la condizione di stress a cui può essere sottoposta una persona omosessuale. Dunque il problema non è "diventiamo tutti omosessuali perchè gli psicologi devono affermare l'omosessualità". Il focus è un altro: bisogna creare le condizioni di accoglienza necessarie se un soggetto si presenta come omosessuale.
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RispondiEliminaInsomma non fate casini a ritenere l'omosessualità come una forma di impossessamento diabolico!!! Si cade nel ridicolo. E poi le terapie riparative sono illegali, si rischia di essere radiati dagli albi professionali e di essere denunciati: come è accaduto recentemente. Un ragazzo gay era curato dal suo psicoterapeuta che lo voleva etero. Questi è stato denunciatodal ragazzo, radaito dall'albo e costretto ad un risarcimento. Dunque non degno di alcuna rilevanza scientifica i discorsi di fede ma che restino sacrosante inviolate fedi. Beh poi quando la fede si fa tecnica di gruppo analisi ...insomma...si potrebbe dire altro. Basti dire che ad ogni psicologo (cattolico o meno) è fatto obbligo di una piena e consapevole conoscenza ed osservanza di tutto quanto recita il Codice Deontologico (cfr Art . 1 – Capo I - Principi generali ). La maggior parte delle indicazioni delineate dal suddetto Codice sono applicabili a tutte le persone che necessitino di un intervento psicologico, a prescindere dall’orientamento sessuale della persona che lo richiede. In considerazione, tuttavia, dei mutati atteggiamenti sociali in ordine all’orientamento sessuale è bene ribadire quanto è previsto dall’Art.5 (cfr. Capo I – Principi generali) che raccomanda agli psicologi un’opportuna formazione professionale ed un aggiornamento continuo relativamente alle tematiche specifiche ed alle competenze necessarie per garantire ai clienti sempre e solo adeguati interventi, senza ingenerare possibili false aspettative (non sostenute, cioè, da idonea preparazione e competenza del professionista al quale si affidano). Come già sottolineato nel paragrafo “L'orientamento sessuale del terapeuta”, si ricorda che è fatto obbligo ad ogni psicologo di rispettare sempre i limiti delle proprie competenze. Ciò comporta che il professionista interpellato ha la responsabilità di suggerire al proprio cliente l’opportunità di rivolgersi ad un altro professionista competente, qualora non ritenga di avere una preparazione adeguata ad offrire un’efficace risposta, supportiva o terapeutica che sia, alle sue specifiche richieste (cfr. Art. 37 - Capo III – Rapporti con i colleghi). Infine, tenuto conto sia delle osservazioni fin qui esposte, sia di quanto previsto dal Codice Deontologico degli Psicologi Italiani, sembra utile riassumere alcuni concetti concetti fondamentali che ogni psicologo è TENUTO ad osservare sempre nell’interesse di ogni persona, gruppo o comunità che richieda un suo intervento ma in particolare nel caso delle persone omosessuali. o In relazione all’orientamento sessuale dei propri clienti omosessuali, ci si aspetta dallo psicologo il pieno rispetto di tale orientamento così come della dignità e del diritto alla riservatezza di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni. o Altresì, ci si aspetta dallo psicologo che si relazioni con i clienti omosessuali evitando l’interferenza di stereotipi o di altre forme di pregiudizio (come l’uso di un linguaggio sessista o omofobo) e che si astenga dall’uso di etichette umilianti o dispregiative.
RispondiEliminao Ad ogni psicologo, deve essere presente e chiaro il concetto di “non” discriminazione nei confronti di clienti omosessuali, tenendo bene in considerazione come un orientamento sessuale diverso dall’eterosessuale “non” è indicativo di un disturbo psicologico. o La considerazione che “omosessualità è una variante normale della sessualità umana” faciliterà lo psicologo nel rispettare l’obbligo di astenersi fermamente dal mettere in atto tentativi di modificare l’orientamento sessuale di una persona attraverso qualsiasi forma di trattamento psicologico.
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RispondiEliminaed anche i ministeri dovrebbero preoccuparsi ...guardate:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=2zpDkhVdELk
UN GAY MASCHIO MARINISI E MOLTO MASCHIO .Salve anche io sono una persona etichettata omosessuale,di Marineo, a 22 anni mi sono innamorata di un'altra persona del mio stesso sesso, addirittura 30 anni più grande di me, è stata una storia bellissima vissuta a 360 gradi , ma dura da un'altro punto di vista , il vivere nascosti ,clandestini come se avessimo commesso un reato in fin dei conti ci stavamo solo amando ed è questo che nessuno di tutti voi riesce a capire , il fatto che anche due persone dello stesso sesso possono amarsi ,con questo non si va a distruggere il senzo di famiglia o di steriotipo uomo e donna e basta , esistiamo anche noi:I GAY ED ESISTIAMO DA MILIARDI DI ANNI, E LA COSA PIù BELLA è CHE NASCIAMO DA VOI ETERO CI FATE VOI! E SE NON CI SIAMO ESTINTI CON L'OLOCAUSTO,O CON LE VARIE PERSECUZIONI UN MOTIVO CI SARà, PER QUANTO RIGUARDA I MARINESI CHE SONO CONTRARI: CONOSCO MOLTI DI VOI CHE HANNO MANIFESTATO PENSIERI OMOFOBI, DI QUALCUNO HO CONOSCIUTO IN VESTI VELATE MA DA GAY LO ZIO, IL PADRE , IL FRATELLO IL MIGLIORE AMICO E COSì VIA GENTE CHE MINIMAMENTE DIMOSTRA O FA TRAPELARE QUALLO CHE è VERAMENTE E TOGLIAMOCI DI TESTA LA SOLITA FIGURA DI GAY UGUALE AD EFFEMMINATO PERCHè MI SENTO MOLTO PIù MASCHIO IO CHE QUELLI CHE IN PAESE FANNO I MASCHIONI ESSERE OMOSESSUALI O GAY NON SIGNIFICA ESSERE IL CONTRARIO DI CIò CHE SI è NATI MA AMARE LO STESSO SESSO QUINDI SE SONO MASCHIO A ME PIACCIONO I MASCHI E PIù MASCHI SONO PIù MI ATTIZZANO HAHAHAAA!!!
RispondiEliminaCOMUNQUE CARI CONPAESANI TRANQUILLI LE PERSONE CHE VI STANNO VICINO NON TUTTE SONO QUELLO CHE VI SEMBRANO NON è TUTTO ETERO QUELLO CHE GIRA IN PIAZZA VE LO DICE UN GAY DI MARINEO CHE IN PIAZZA CI HA PASSATO MOLTO TEMPO ASCOLTANDO LE REPRESSIONI E LE BUGIE DI MOLTI DI VOI TACETE SE SIETE IGNORANTI CHE MAGARI QUALCHE PARENTE DI QUESTI CHE SONO CONTRO GIà L'ABBIAM BATTEZZATO E GLI è PURE PIACIUTO ALTRIMENTI NON SI SPIEGA LA CONTINUA RICERCA DI RIFARLO TACETE CONPAESANI TACETE CA SI SAPISSIVU???!!!!!! E COME DICE LA CANZONE DI ELIGIO FARDINA E SE LA ROCCA PUTISSI PARRARI MINKIA CHI GUAI!!!
UN ABBRACCIO E UN ENORME PENSIERO DI SOLIDARIETà A CIRUS RINALDI E A TUTTI I GAY ITALIANI E A TUTTI GLI'ETERO INFORMATI E NON IGNORANTI
UN GAY MASKULU MARINISI
riflessioni politiche e culturali di ampio respio a partire dall'omofobia. Sottopongo alla vostra attenzione il testo dell'indizione che si tiene a Bologna
RispondiEliminaQUESTO IL TESTO DI INDIZIONE:
STRANABOLOGNA
In strada per spezzare il filo nero della paura
Venerdì 2 ottobre '09
Concentramento Piazza Castiglione ore 17
Non ti sembra strano che oggi si chiamino "emergenze" problemi che in
realtà esistono da sempre, come ben sanno le donne, le lesbiche, i gay e
i/le trans?
Non ti sembra strano che ci si accorga di questi problemi solo quando si
vogliono giustificare pacchetti-sicurezza, controllo e repressione?
E non ti sembra strano che più si parla di sicurezza più i gruppi
neofascisti e razzisti acquisiscano agibilità politica e più aumenti la
violenza contro donne, lesbiche, gay, trans, migranti e ogni altro soggetto
considerato "diverso"?
Non ti sembra strano che gli stessi che fomentano razzismo e
discriminazione da un lato ti incitino alla paura e dall'altro ti
"offrano" protezione?
Non ti sembra strano sentirti "più sicuro/a" in una città militarizzata
e piena di polizia, vigili e vigilanti, divieti, sessismo e odio razzista?
Non ti sembra strano definire omofobia (fobia=paura) i feroci tentativi di
imporre il dominio di UN pensiero, UN genere, UNA sessualità, UNA
identità monolitica alla complessità di saperi, esperienze e desideri che
attraversano le strade della nostra città?
SE HAI RISPOSTO SÌ AD ALMENO UNA DI QUESTE DOMANDE, sei stata/o scelta/o
per partecipare alla STRANABOLOGNA: autodeterminazione, desideri,
creatività, visibilità in strada per liberarci collettivamente - e senza
nessuna delega - dalla violenza fascista, sessista, razzista e
anti-omosessuale.
Ripartiamo dalle nostre strade per riallacciare il filo della memoria e
della solidarietà e per spezzare - ciascuna/o con le proprie pratiche -
il filo nero della violenza con cui fascisti, sessisti e razzisti
(istituzionali e non) cercano di alimentare un clima di terrore.
Allora io dico solo una cosa: l'Uomo nasce libero, in tutti i sensi e in tutti i modi, siamo liberi di decidere di fare la guerra e non , di uccidere e non, di tutto quello che volete e non... Ma, mi chiedo: è giusto fare la guerra? risposta: no! E' giusto ammazzare, no! Cosi come siamo stati creati (per non uccidere, ecc ecc..) allo stesso modo siamo stati creati maschio e femmina, appunto! Il mio discorso, parte da un punto preciso: DIo! Un Dio perfetto non può aver sbagliato! Ci sarà una verità per cui ci ha creati maschi e femmine! Sennò, che senso avrebbe? Scusate, ma viene naturale per me, non condividere queste realtà, anche se apprezzo e stimo tantissimo (per me è una validissima persona), l'interlocutore di cui sopra!
RispondiEliminaIo non ho mai avuto amici gay, ma se mi capita qlc davanti, sono il primo a porgergli fraternamente la mano, l'amicizia senza alcun timore o altro, anzi!
Con rispetto, un uomo con tutti(avoglia) i suoi limiti!
esistono persone che amano persone dello stesso sesso.
RispondiEliminaè un dato di fatto, punto!
e come tale, la loro scelta, in linea di principio, va rispettata.
il resto sono soltanto chiacchere.
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RispondiEliminaSin dalla notte dei tempi la società è stata composta anche da persone omosessuali. e mai nessuno nè fece scandalo così grosso come ai nostri tempi (o meglio sin dai tempi della chiesa). Mi sovvengono grandi civiltà come quella romana, greca, macedone, ottomana, araba, mongola per non parlare di miriadi di tribù africane e australiane.
RispondiEliminaNessuno scandalo quindi. C'è da accettare e rispettare. semplicemente questo. Se davvero l'uomo deve puntare ad una sua evoluzione spirituale, deve imparare ad accettare gli altri.
si, però nn mi venite a dire "su mettiamo su famiglia" e nn ditemi nemmeno che è la stessa cosa!!!!
RispondiEliminanon sta scritto da nessuna parte che mettere famiglia sia obbligatorio..
RispondiEliminae poi, di padri di famiglia che si scoprono gay ce n'è a bizzeffe..
a marineo, poi..
alle malattie nessuno è esentato! nonè obbligatorio mettere su famiglia tra gay? mi pare che si vuole anche questo che si accetti.
RispondiElimina