BLU deFOREST (10/04/2010)

E fu così che, presi di invidia da chi nel mondo continua a disboscare intere foreste, anche i marinesi si sono buttati nel settore, intraprendendo la prima campagna di deforestazione del territorio. E dove se non nel nostro “polmoncino verde” poteva iniziare una tanto efferata operazione?

La notizia giunge freschissima, anzi viene direttamente vissuta da un manipolo di gente che assiste inerme al passaggio di un cargo di tronchi d’alberi orribilmente mutilati. E se questo arriva direttamente dal cuore del nostro boschetto comunale è chiaro il luogo in cui si è perpetrata la strage. Basta infatti addentrarsi un po’ per scoprire che il fazzoletto di terra recintato che il Comune ha dato in concessione, un tempo rigoglioso di alberi, è stato ridotto ad una spoglia radura.

Le foto parlano da sole ed il gesto non è certo dei più nobili; al di là di clausole e clausolette contrattuali che potrebbero permettere in teoria di tagliare ogni singolo filo d’erba, ci vuole una certa dose di coraggio nel farlo fattivamente: servono solo 10 secondi per abbattere un albero che è diventato tale in 20 anni; se poi quell’albero è stato messo lì per ottemperare un problema idrogeologico di una zona fortemente a rischio, non ci vuole solo coraggio ma anche INCOSCIENZA perché si mette a repentaglio la sicurezza di un intera ala del paese.

Per di più, volendo fare un salto indietro nel tempo, come non ricordare la FAMOSA rassicurazione che si evinceva direttamente da contratto in cui veniva proibito l’abbattimento di alberi ed ogni tipo di azione che potesse compromettere la salute delle piante site in loco? Quello di oggi che è stato allora? Un toccasana?

Le foto successive fanno da ciliegina sulla torta: come un coltello che affonda nelle carni già martoriate di quest’area degradata, il trattore che trasportava il carico di legna con la sua grazia e leggiadria ha quasi estirpato un palo della luce.

 

Non aggiungiamo nient’altro… solamente:

VOGLIAMO UNA RISPOSTA SERIA E MOTIVATA

DALL’AMMINISTRAZIONE