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I casi della vita
L'ambiente è un salotto con un sofà in finto luigi xi, strappato ai lembi e maculato di caffè con una molla che sbuca dal centro; due tizi stanno seduti l'uno di fronte all'altro ai lati opposti dell'ambiente tra il lusco e il brusco, scambiandosi di tanto in tanto nell'aria densa di fumo qualche sguardo in tralice, con occhi bassi di malcelato imbarazzo: l'uno si stropiccia nervoso il lembo dell'impermeabile, perché per lui è la prima volta, ma giura che lo fa solo per curiosità, così, giusto per provare l'ebbrezza del sesso gratuito; proprio così, gratuito, il sesso per il sesso, da cui non ti aspetti nulla in cambio se non la mera soddisfazione animale, il sesso da una persona che ti affitta il proprio corpo a questo scopo, ma solo per quello, perchè lui lo sa bene: baciare una puttana è da stupidi, perchè non vuole nulla in cambio, puoi rivestirti voltare le spalle e andartene senza nemmeno salutare, tanto chi se ne frega? è questo che hai pagato: l'assenza di una rompiscatole che dopo ti fa le rogne perchè ti addormenti e vuole che l'abbracci.
L'altro invece è incartato nell'imbarazzo: si osserva le punte dei mocassini lui; l'immagine della sua ragazza si sovrappone a quella dei mocassini: eh si, la sta trattando proprio coi piedi; peggio: è la negazione del proprio essere, e così facendo praticamente la uccide. le sue mani scottano, la sua fronte imperlata di sudore brilla alla fioca luce delle lampade a muro, un muro coperto di carta da parati rossa come la lussuria, incandescente come la passione.... in mano a contare il fatturato della nottata, coi preservativi sul tavolino, con la puttana che ti grida di sbrigarti perchè è tardi...ma sopratutto, con la dolcezza di lei, di lei la sua ...la mia donna... tradita... allora perchè arrovellarsi tanto: basta alzare i tacchi e andarsene, no?
no, non è così semplice: la tentazione è forte, ormai è lì e deve andare sino in fondo.
è il turno del primo.
aspetta...aspetta...aspetta...
e quello non esce mai.
allora il secondo si alza e va a vedere;
si trova davanti la porta della camera da letto, lentamente aggrappa la
... ed entra..
e trova quello seduto sul letto, ancora vestito, e lei in piedi vicina a equilibrio...due gambe affusolate dentro autoreggenti in pizzo nero, i capelli che cascano a nasconderle tre quarti di volto, la lingerie che scandisce sul suo corpo il ritmo del sogno...
le mani che coprono il di lui volto in estasi...
...si stanno baciando...
guarda la scena confortato..immobile sulla soglia ...
avverte una forza prepotente che lo spinge ad andarsene, a tornare da lei... come se li avesse appena rubati: la sua non è una scelta; egli è combattuto dentro, temporeggia, SI e NO campeggiano a caratteri al neon davanti agli occhi della sua coscienza imperterriti e perfidi, quasi a prendersi beffa di ma non può esserci passione e calore e incandescenza nello squallore...nelle mutande sporche, in questo ambiente triste come il rimorso, con la maitresse che ti guarda e ride divertendosi alle tue spalle col mazzo di carta moneta maniglia, ... dentro nessu rumore, nessun rantolo, nessuno spasmo.. lui...tenera...una chioma insolitamente sobria ma per questo eccitante di capelli neri come la notte, un ginocchio sul letto per farsi allora lascia i soldi su di una sedia, e se ne va.
L'altro invece è incartato nell'imbarazzo: si osserva le punte dei mocassini lui; l'immagine della sua ragazza si sovrappone a quella dei mocassini: eh si, la sta trattando proprio coi piedi; peggio: è la negazione del proprio essere, e così facendo praticamente la uccide. le sue mani scottano, la sua fronte imperlata di sudore brilla alla fioca luce delle lampade a muro, un muro coperto di carta da parati rossa come la lussuria, incandescente come la passione.... in mano a contare il fatturato della nottata, coi preservativi sul tavolino, con la puttana che ti grida di sbrigarti perchè è tardi...ma sopratutto, con la dolcezza di lei, di lei la sua ...la mia donna... tradita... allora perchè arrovellarsi tanto: basta alzare i tacchi e andarsene, no?
no, non è così semplice: la tentazione è forte, ormai è lì e deve andare sino in fondo.
è il turno del primo.
aspetta...aspetta...aspetta...
e quello non esce mai.
allora il secondo si alza e va a vedere;
si trova davanti la porta della camera da letto, lentamente aggrappa la
... ed entra..
e trova quello seduto sul letto, ancora vestito, e lei in piedi vicina a equilibrio...due gambe affusolate dentro autoreggenti in pizzo nero, i capelli che cascano a nasconderle tre quarti di volto, la lingerie che scandisce sul suo corpo il ritmo del sogno...
le mani che coprono il di lui volto in estasi...
...si stanno baciando...
guarda la scena confortato..immobile sulla soglia ...
avverte una forza prepotente che lo spinge ad andarsene, a tornare da lei... come se li avesse appena rubati: la sua non è una scelta; egli è combattuto dentro, temporeggia, SI e NO campeggiano a caratteri al neon davanti agli occhi della sua coscienza imperterriti e perfidi, quasi a prendersi beffa di ma non può esserci passione e calore e incandescenza nello squallore...nelle mutande sporche, in questo ambiente triste come il rimorso, con la maitresse che ti guarda e ride divertendosi alle tue spalle col mazzo di carta moneta maniglia, ... dentro nessu rumore, nessun rantolo, nessuno spasmo.. lui...tenera...una chioma insolitamente sobria ma per questo eccitante di capelli neri come la notte, un ginocchio sul letto per farsi allora lascia i soldi su di una sedia, e se ne va.
correggetemi se sbaglio, ma questo articolo è scritto a metà tra un racconto e un articolo a sfondo sociale;
RispondiEliminasi parla di prostituzione ai tempi dei bordelli;
quando c'erano ancora le case di tolleranza, c'era sicuramente più salvaguardia e meno vergogna;
oggi le strade delle città sono piene di ragazze in cerca di clienti, e soptrattutto sono vittime di un giro vizioso;
forse se tornassero le case di tolleranza, ci spezzerebbe questo giro;
queste sono le mie riflessioni sull'argomento;
un saluto per tutti;
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminasiete sicuri che questi argomenti non turbino la sensibilità dei benpensanti? il blog è accessibile a tutti.
RispondiEliminaQuesto è uno spazio che l’associazione vuole dedicare ad articoli che non siano strettamente ed esclusivamente connessi alla nostra realtà.Vogliamo dare rilevanza a temi ed argomenti che vadano oltre la nostra società ed il nostro ambiente.Quindi, cerchiamo di preservare la bellezza di questo spazio!
RispondiEliminaEcco era questa l'intestazione della "DOGANA" che rendeva questa rubrica a dir poco interessante. Personalmente la ammiravo e la leggevo con tanto interesse.
Diversamente da quando è cambiata l' intestazione ("vademecum sui passaggi di confine"), non riesco a comprendere i temi trattati, ho difficoltà a seguire. Sembrano riflessioni e meditazioni personali su temi di diversa natura! Con ciò non voglio sminuire quello che la vostra associazione ci propone, ma volevo semplicementi mettervi al corrente del mio pensiero a riguardo.
Ps: Mi togliete una curiosità chi è l'autore della "DOGANA"?
Con simpatia Fazio
Pienamente daccordo con chi mi precede, non trovo più interesse a leggere la dogana! Spero trovere un rimedio!
RispondiEliminaforse è meglio distogliere l'attenzione dalle realtà piu' strettamente collegate al nostro povero paese?
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